Ben 193 pagine. Sulla copertina i nomi dei tre Comuni gemellati ormai da oltre 50 anni. E, sul retro, un richiamo, emblematico, all’inno alla gioia di Beethoven “…tutti gli umani diventano fratelli”.
Un chiaro riferimento al patto di amicizia che lega da molto tempo Wagna, in Austria, Metlika, in Slovenia, e Ronchi dei Legionari.
All’interno del volume, presentato nei giorni scorsi nella sala della cultura della cittadina austriaca, alla presenza del sindaco, Livio Vecchiet, centinaia di immagini, tutte molto particolari, realizzate da 18 fotografi appartenenti al circolo fotografico di Graz e che si sono avvalsi della collaborazione di tante persone, tre le quali la ronchese Monica Russi.
Immagini che costituiscono il loro sguardo ai luoghi del gemellaggio e che sono state realizzate dall’ottobre del 2019 al gennaio del 2020. Il tutto anche grazie al sostegno di “Foto Freunde” di Leibnitz. Le immagini costituiscono anche il percorso di una ricca mostra che, grazie al sostegno della municipalità ronchese, si sviluppa in queste settimane a Wagna.
“Un libro e una mostra – ha detto il primo cittadino – che permettono di far conoscere particolari aspetti e peculiarità dei nostri tre Comuni che, alle volte, sono poco conosciuti. Il risultato che possiamo ammirare sfogliando questo bellissimo album è qualcosa di sorprendente anche per chi conosce a fondo ed ama questi luoghi. E, spero, possa essere da sprone anche per amare di più le nostre comunità”.
I 18 protagonisti sono stati capaci, grazie alle loro macchine fotografiche, non solo di riprendere edifici e luoghi importanti, ma anche di immortalare angoli meno frequentati, realtà storiche come le aziende vinicole e far risaltare la poesia di immagini che rappresentano storia e futuro. A Ronchi dei Legionari sono dedicate, tra le altre, fotografie che ritraggono il movimento dell’orologio del campanile di San Lorenzo, l’attività della Protezione civile, i binari della vecchia stazione sud, ma anche lo stemma comunale impresso sui lampioni stradali, il canale De Dottori, la panchina dedicata a Daphne Caruana Galizia e tanto altro ancora. Davvero un documentario fotografico che fa bene al cuore ed alle menti delle persone.