Nella puntata di questa sera de ‘Le Iene’, in prima serata su Italia Uno, andrà in onda il reportage di Joe Bastianich dal confine tra Polonia e Ucraina. L’imprenditore italo-americano, ex giudice di Master Chef Italia, racconterà le conseguenze di una quotidianità ormai stravolta a causa della guerra esplosa nel cuore dell’Europa: la fuga dalle bombe, lo smarrimento, la disperazione, la fame e il freddo soprattutto di mamme e bambini che chiedono, oggi più che mai, tutto l’aiuto possibile.
“Ho visto scene che mi hanno fatto pensare alla Seconda Guerra Mondiale: colonne di auto lunghe due o tre giorni di cammino nel tentativo di attraversare il confine con la Polonia, lo strazio delle famiglie divise, donne e bambini da una parte, gli uomini chiamati a difendere il loro Paese. E centinaia di profughi che hanno bisogno di tutto, specie se non hanno qualcuno che li aspetti”, racconta Bastianich.
Partito per aiutare Alina, una donna ucraina residente in Italia, a ritrovare la sua famiglia, si è trovato davanti lo smarrimento e la disperazione di persone la cui quotidianità è stata stravolta dalla guerra. “Siamo partiti da Milano in macchina e siamo arrivati a Krakovets, a pochi chilometri da Leopoli, venerdì scorso, il giorno dopo l’avvio dell’offensiva russa. Abbiamo capito immediatamente che la situazione era drammatica a livello umanitario: ci siamo trovati davanti i primi profughi che uscivano dal confine, donne e bambini che hanno bisogno di tutto, acqua, pannolini, carta igienica.
All’inizio i campi polacchi non erano ancora attrezzati ad accoglierli, poi i cittadini si sono mobilitati mettendo a disposizione quello che hanno. Ieri siamo venuti via, c’erano alcune tende piene di cibo, una tenda riscaldata… Alcuni profughi hanno la fortuna di avere una famiglia ad attenderli al confine, altri invece rimangono lì”.
Un dramma che ha colpito l’imprenditore “anche per motivi personali: la mia famiglia è stata costretta a emigrare dall’Istria, ha vissuto nei campi di accoglienza, grazie alla Caritas si è trasferita in America. Anche queste erano persone normali, avevano una casa, un’auto, un lavoro, da un giorno all’altro hanno dovuto fare le valigie e partire per sempre o per chissà quanto… è stata l’emozione più forte”, sottolinea Bastianich, che è arrivato in Italia, a Jesolo, con “la madre, la sorella e la nipote di Alina. Il padre, di 64 anni, ha scelto di restare, e così anche il nipote di 19 anni. Credono nel loro Paese, amano la loro cultura e non si sentono un pezzo di Russia”.