La Lega Anti Vivisezione (Lav) scenderà in piazza nei due prossimi weekend per sostenere la proposta di legge che chiede di vietare l’allevamento, la cattura e l’uccisione di animali per la principale finalità di ottenere pellicce. Sabato 30 novembre e domenica primo dicembre, con replica il 7 e l’8 dicembre, nelle principali piazze i cittadini saranno invitati a firmare le cartoline dirette ai 25 senatori e 43 deputati membri rispettivamente della commissione Sanità al Senato e della Commissione Agricoltura alla Camera, che per primi dovranno esprimersi sulla proposta di legge.
”In Europa sono aumentati i Paesi che hanno definitivamente vietato questa attività”, dice Simone Pavesi, responsabile Lav campagna Pellicce. Il risultato più importante – spiega – è stato raggiunto in Olanda, secondo produttore europeo e terzo al mondo di pelli di visone con oltre 5 milioni di animali allevati all’anno, dove lo scorso dicembre il Senato ha approvato la legge che dal 2024 farà chiudere i quasi 200 allevamenti.
In Italia invece ”l’associazione di categoria degli allevatori ha concentrato le sue forze sulla promozione di questo primitivo business, che oggi vede attivi 20 allevamenti e altri due prossimi all’apertura, con un totale di circa 200mila animali all’anno”, sottolinea Pavesi, secondo cui ”è necessario un immediato intervento del Parlamento al fine di impedire un ulteriore incremento di queste strutture”.
A UDINE
Sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre ore 10/18
Piazza san Giacomo
Sabato 7 e domenica 8 dicembre ore 10/18
Piazza della Libertà (sotto loggia lato Contarena)
E-mail [email protected]
Appello sul sito
Per gli animali la pelliccia è morte. Prima della morte, è una lenta agonia – riporta la Lav nella Home page del sito -.
L’85% delle pellicce viene da allevamenti intensivi, per almeno 70 milioni di animali ogni anno. Altri 10 milioni sono catturati in natura con metodi feroci, senza contare le vite dei conigli: 900 milioni all’anno di uccisioni nel mondo e 350 milioni in Europa.
Sebbene l’Italia sia stato il primo Paese europeo a vietare il commercio di pellicce di cane e di gatto e sia tuttora Paese-guida per il bando europeo alle pellicce di foca, il nostro mercato è ancora macchiato del sangue di milioni di animali. La classica pelliccia è un prodotto in declino, acquistata e indossata solo da donne oltre i 50 anni. Gli inserti di pelliccia sono invece usati fin troppo spesso su colli, polsi e cappelli, anche nell’abbigliamento per l’infanzia.
Il Rapporto Italia 2013 di Eurispes conferma che oltre l’85% degli italiani disapprova l’uccisione di animali per la produzione di pellicce. (Aggiornato dal 2011 al 2013: “La percentuale di coloro che valutano positivamente l’uso delle pellicce supera appena il 14,1%”, cf. dati Eurispes) I tempi sono maturi perché Governo e Parlamento approvino la Proposta di Legge che vieti l’allevamento, la cattura e l’uccisione di animali per la produzione di pellicce: noi l’abbiamo scritta e presentata, e in migliaia l’avete già firmata.
Noi vogliamo un mondo che indossi una moda di qualità e innovativa ma etica: per gli animali, per l’ambiente e anche per gli uomini. Come emerso nella nostra inchiesta Toxic Fur, infatti, alcuni inserti di pelliccia in giacche per bambini contengono sostanze potenzialmente molto pericolose per la salute umana.
E tu, sei ancora sicuro di volere capi in pelliccia nel tuo armadio?