Prosegue la raccolta degli elaborati del progetto ‘La memoria del Bobolar’, prima fase del laboratorio ideato da ArtistiAssociati in collaborazione con il Comune di Staranzano, Assessorato alla Cultura: fino alla fine di dicembre la cittadinanza, ed in particolare ai ragazzi delle scuole medie di Staranzano che potranno attingere alla memoria dei loro nonni e dei genitori, o raccontare le loro personali avventure vissute ai piedi del grande albero, sono chiamati a raccontare, a dare testimonianza, narrare ricordi o storie fantastiche e inedite che abbiano in qualche modo per protagonista e per custode il vecchio bobolar.
Il progetto si svilupperà in un secondo step da febbraio del prossimo anno con un laboratorio di scrittura teatrale per rielaborare i materiali raccolti e produrne uno drammaturgico. La fase successiva si trasformerà nello studio interpretativo e nella messa in scena del testo prodotto. Il laboratorio sarà condotto da Chiara Cardinali. I ragazzi saranno quindi chiamati a restituire al pubblico il loro lavoro in uno spettacolo finale in omaggio al secolare celtis australis. L’illustrazione del materiale è ideato da La Patty Inkheart.
La raccolta del materiale potrà essere effettuata in varie modalità: con il metodo più tradizionale, ovvero l’elaborato scritto da infilare nella cassetta postale apposita posta ai piedi del bobolar, attraverso video o audio da mandare su whatsapp al numero 3270575206, o via mail all’indirizzo [email protected].
“Abbiamo voluto coinvolgere le ragazze ed i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado in questo lavoro, perché sono loro i portatori del nostro futuro ed i testimoni del nostro passato, ponti necessari tra le tradizioni ed i racconti di domani – spiega l’assessore alla Cultura, Roberta Russi -. Come l’albero secolare, simbolo del paese, le giovani generazioni fondano le loro radici nella terra, nelle famiglie da cui apprendono storie e tradizioni e si nutrono con racconti e vita vissuta, per poi rivolgersi come i rami, verso il cielo e proiettare tutto il loro bagaglio culturale verso gli altri, il prossimo, il nuovo, il diverso. In questo proiettare e proiettarsi si inserisce il progetto de ‘La memoria del Bobolar’, l’anziano del villaggio, colui che racchiude tutte i segreti e ascolta tutti i fatti per poi tramandarli, mantenendo viva la nostra cultura, legata al racconto. Un testimone d’eccezione, silente ed espansivo, che vuole rimanere più tempo possibile con noi e soprattutto non vuole essere dimenticato. Per questo abbiamo installato una cassetta della posta ai suoi piedi che possa raccogliere quanti più ricordi possibili e invitiamo tutta la cittadinanza a raccontare ai ragazzi i loro ricordi, affinché nulla vada perso e non condiviso”.