Oggi ricorre il 169° anniversario della fondazione della Polizia di Stato. Anni ricchi di cambiamenti, che vengono ricordati il 10 aprile giorno in cui nel 1981 è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale la Legge 121 che, come evidenziato dalle parole del Capo della Polizia Prefetto Lamberto Giannini “portava in sé il seme di grandi evoluzioni, ridisegnando una polizia moderna e a forte identità civile”.
Per il secondo anno consecutivo, l’emergenza epidemiologica impone la massima sobrietà nelle celebrazioni. Nella mattinata di ieri il Capo della Polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza Prefetto Lamberto Giannini è stato ricevuto a palazzo del Quirinale dal Presidente della Repubblica, accompagnato dai Vice Capi della Polizia, dai Direttori centrali del Dipartimento della pubblica sicurezza e da una rappresentanza del personale.
Questa mattina, a Trieste, nel pieno rispetto della normativa antipandemica, si è svolta in Questura la cerimonia celebrativa del 169° anniversario della fondazione della Polizia (nella foto, ndr). Nel ricordo dei Caduti è stata deposizione una corona nel famedio alla presenza del Vice Prefetto Giuseppina Maria Patrizia Di Dio Datola e del Questore Irene Tittoni, con il Cappellano provinciale della Polizia di Stato don Paolo Rakic a benedirla. Presenti anche i famigliari del Caduto Luigi Vitulli e una rappresentanza dell’A.N.P.S. con il labaro. E’ seguita la consegna da parte del Questore dei diplomi per le promozioni per merito straordinario al personale interessato.
Una cerimonia analoga si è svolta a Gorizia (le immagini sono pubblicate nella gallery fotografica, ndr.). A Udine, come negli altri capoluoghi di provincia, il Questore, alla presenza del Prefetto e del personale in servizio, ha onorato l’anniversario con la deposizione di una corona al cippo in memoria dei Caduti della Polizia di Stato nel piazzale interno alla Questura, al monumento ai Caduti della Polizia di Stato in piazzale D’Annunzio e a quello in onore dei tre poliziotti vittime della strage del 23 dicembre 1998 nello spazio erboso accanto al Tribunale.
A Pordenone alle 8, a Cusano di Zoppola, si è tenuta una deposizione da parte del Questore Marco Odorisio di una corona d’alloro alla “stele” in memoria degli Agenti della Polizia di Stato Edy Bertolini e Giuliano Santo, caduti in servizio il 12 dicembre 1987. Alle 9, al “cippo commemorativo” nel cortile interno della Questura, il Questore Odorisio ha deposto una corona d’alloro, in ricordo dei Caduti della Polizia di Stato, alla presenza del Prefetto Domenico Lione e del Vescovo della Diocesi Concordia-Pordenone monsignor Giuseppe Pellegrini. Quindi, alle 11, negli Uffici della Questura di Pordenone, si è tenuta la conferenza stampa del Questore per tracciare il bilancio dell’attività.
Proprio per suggellare questo Anniversario il servizio di Guardia d’onore al Palazzo del Quirinale oggi è affidato al Reparto a cavallo della Polizia di Stato che per l’occasione indosserà l’uniforme storico risorgimentale.
Questa mattina, il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese accompagnata dal Capo della Polizia, depone una corona d’alloro al Sacrario dei Caduti presso la Scuola Superiore di Polizia.
Successivamente nel piazzale della Scuola, dopo la rassegna dello schieramento e la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, il Ministro dell’Interno consegna la medaglia d’oro al merito civile, conferita dal Presidente della Repubblica, alla Bandiera della Polizia di Stato. Il prestigioso riconoscimento è stato attribuito per il compito svolto dai Questori, Autorità provinciali di pubblica sicurezza preposte al coordinamento tecnico operativo dei servizi di ordine e sicurezza pubblica, con la seguente motivazione:
“Erede di una prestigiosa tradizione risalente a prima dell’Unificazione d’Italia, la Polizia di Stato, con assoluta fedeltà allo Stato e in difesa della collettività, ha assicurato, da centosessantanove anni, il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica facendosi interprete sul territorio dell’alto magistero affidato alle Autorità provinciali di pubblica sicurezza preposte al coordinamento tecnico operativo dei servizi di ordine e sicurezza pubblica. Attraverso le proprie donne e i propri uomini, chiamati a ricoprire questo difficile ed essenziale compito, la Polizia di Stato, nelle fasi anche più drammatiche della storia del Paese, ha contribuito in maniera decisiva alla coesione della Nazione e ha garantito, sin dalla nascita della Repubblica, la tutela delle libertà fondamentali, la salvezza delle Istituzioni democratiche, assicurando altresì i presupposti per il progresso e il benessere collettivo e dei singoli.”
L’attribuzione della medaglia d’oro corona un delicato lavoro svolto in un ampio lasso di tempo che ha visto cambiare profondamente le sensibilità ed il contesto sociale e culturale, fino ai nostri giorni caratterizzati dalla necessità di contemperare il pieno esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali previsti dalla nostra Costituzione Repubblicana, con le eccezionali condizioni imposte dalla pandemia.
Anche quest’anno, in occasione delle Celebrazioni per il 169° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato, il numero di aprile di Poliziamoderna è quasi interamente occupato da un corposo inserto contenente il consuntivo dell’attività della Polizia di Stato relativa all’anno precedente. 60 pagine nelle quali vengono analizzati profondamente e dettagliatamente 365 giorni di attività di tutti i reparti della Polizia di Stato, che raccontano la vita e le azioni dei quasi 100mila uomini e donne in divisa che, quotidianamente, operano nelle nostre città per garantire la sicurezza di tutti i cittadini. Chiaramente, tutte le attività di polizia del 2020 sono state rimodulate a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, tanto che, scorrendo i dati riportati nel compendio, salta subito all’occhio il numero totale dei controlli effettuati in un anno di pandemia (periodo 10/3/2020-16/3/2021), durante il quale la Polizia di Stato ha effettuato quasi 38 milioni di controlli sulle persone e più di 9 milioni e mezzo sugli esercizi commerciali.
Ma è nel numero delle denunce a seguito di questi controlli che mette in evidenza come, nonostante il periodo particolarmente difficile, gli Italiani abbiano risposto con disciplina e rispetto delle regole; infatti sono state circa 620mila le persone denunciate e poco più di 27mila le sanzioni a carico di esercizi commerciali e titolari. Altri dati particolarmente significativi, se raffrontati con quelli dell’anno precedente, sono quelli del contrasto al “computer crime”, che comprende reati quali phishing, furto d’identità, diffusione di malware e attacchi informatici in genere. Infatti, Grazie anche alla piattaforma europea “OF2CEN” (collaborazione d’intelligence a livello internazionale relativa a frodi e attacchi informatici, per la raccolta in tempo reale delle segnalazioni inserite da banche e Forze di Polizia, relative ad operazioni finanziarie illecite sospette, attraverso canali di comunicazione sicuri), sono state intercettate operazioni finanziarie per oltre 30 milioni di euro, dei quali più di 20 milioni sono stati recuperati. Altro punto fermo nel 2020 è stato costituito dal Servizio sanitario della Polizia di Stato che, a causa della pandemia, ha dovuto mettere in campo tutto il proprio know-how per permettere al personale di operare in massima sicurezza, per garantire al meglio il servizio ai cittadini: quasi 16 milioni i dispositivi di protezione individuale distribuiti ai poliziotti italiani e poco più di 75mila i controlli effettuati sul personale, tra tamponi e test sierologici effettuati per garantire la sicurezza delle donne e degli uomini in divisa, costantemente aggiornati anche da comunicazioni continue sull’andamento della pandemia e su come proteggersi al meglio dal contagio.
Un impegno quotidiano e costante di medici e sanitari della Polizia di Stato. Continua e costante, nonostante la pandemia, anche la lotta alle mafie che, nel 2020, ha fatto registrare, oltre all’arresto di numerosi latitanti, anche il sequestro, da parte della Polizia di Stato, di beni per un valore di oltre 177 milioni di euro e la confisca di beni dal valore complessivo di quasi 220 milioni. Sempre alto il numero di chiamate al 113, che nel 2020 a quasi toccato quota 5 milioni.
#10aprile
169° #AnniversarioPolizia
Oggi, più che mai, rinnoviamo il nostro impegno al vostro #servizio, nel ricordo di chi ci ha preceduto e con lo sguardo rivolto a chi ha più bisogno, per #essercisempre pic.twitter.com/CLig3LmLzX— Polizia di Stato (@poliziadistato) April 10, 2021