
Location: galleria d’arte. Parterre: 450 invitati. Collezione: 24 capi, tra i quali un abito da sposa e sei creazioni di alta moda. Non siamo alle sfilate milanesi, ma nel nuovo cuore culturale di Pordenone, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea A. Pizzinato che sorge nella cornice del parco Galvani, dove il marchio AlbertoCarlo TeatroStudio ha presenta, lo scorso 9 febbraio, la collezione donna per il prossimo autunno-inverno.
Una sfilata che non ha nulla da invidiare ai catwalk newyorkesi e stupisce il pubblico selezionato per i contenuti glamour e per l’organizzazione impeccabile. Un evento che non ha eguali in città, che ha proiettato questo angolo di Nordest in un panorama difficile da immaginare da qui: la moda.
Abbiamo assistito al défilé e incontrato la mente creatrice della maison Alberto Carlo Fashion Group: Alberto Carlo Varnier Piotti.
La collezioneappare evoluta, senza necessità di distruggere i canoni per stupire: l’eleganza del visionario pordenonese non urla, ma sussurra. Non c’è spazio per la provocazione e i riflettori illuminano esercizi di stile che fanno scaturire diversi applausi a scena aperta. La cura delle lavorazioni artigianali appare maniacale e la consapevolezza che dietro ogni paillette c’è una mano con ago e filo, catalizza l’attenzione sui dettagli, rubando la scena a capolavori realizzati in seta, chiffon, organza, lana di baby lama, visione, cachemire e piume dinandù.
La casa di moda ci propone anche accessori, come bracciali e collane, in resine naturali lavorate dagli artigiani del territorio: curiose le montature per occhiali da vista dal sapore retrò; folli i tacchi e la lavorazione delle tomaie spazzolate a mano con aniline naturali ricavate dalla mimosa e dall’ortica.
Alberto Carlo è un ossimoro che unisce la freschezza di un 25enne alla tradizione più rigorosa dello stile formale.
Ci è piaciuto: perché la classe di uno stilista arrivato, ma il futuro di una rivelazione.
Non ci è piaciuto: perché ha scelto modelle troppo magre.
Da dove nasce la tua ispirazione?
"La mia è un’ispirazione che ha una costruzione base da couturier, da alta moda, nei tagli e nella perfezione della pulizia dei materiali, ma anche nello studio del progetto alla base di ogni creazione".
Qual è il fil rouge di questa collezione invernale?
"Mi sono ispirato alle civiltà precolombiane, con piume e tanto verde smeraldo, colore molto usato nell’arte dell’epoca, che è un must dell’Alberto Carlo Fashion Group".
Cos’è la Alberto Carlo Fashion Group?
"È un contenitore di più marchi: quello che ha sfilato stasera, l’AlbertoCarlo TeatroStudio, è il marchio che identifica la collezione prêt-à-couture, la prima a uscire in ordine di tempo".
Quali sono i progetti della tua casa di moda?
"Il prossimo anno uscirà la prima collezione uomo e poi tutte le altre: bambino, sport, underwear e accessori".
Ti rivolgo la domanda che ho sentito ripetere da più parti, tra il parterre di stasera: “Come mai a Pordenone?”.
"È una scelta che mira alle radici, ben consapevole che la città non è un tempio della moda: partire da casa è un tributo alla mia famiglia legata storicamente altessile".
Com’è strutturata la rete vendita del tuo gruppo?
"Per i capi di alta moda, cioè del sartoriale su misura, si prendono contatti diretti dal sito www.albertocarlo.com e si lavora su appuntamento, come fanno le maggiori case di moda. La sede è Pordenone ed è in preparazione il distaccamento su Milano. Per il prêt-à-porter funziona in modo analogo a tutti i marchi del settore: stasera c’erano dei buyer che acquisteranno per conto delle migliori boutique in Italia e all’estero".
Cosa c’è di artigianale nella collezione?
"Quasi tutto: lavoriamo la maggior parte dei capi manualmente, applicando a mano paillette, piume e ricami. Mi piacciono moltissimo le piume e la casa ha il know-how per saperle gestire".
Alberto Abate