Pochi astrofili italiani possono vantarsi di aver pubblicato una propria immagine sul sito della Nasa che ogni giorno nella sezione Apod (Astronomy picture of the day) premia in tal modo le riprese astronomiche giudicate più meritevoli. Di che vantarsi ha davvero molti motivi il friulano Rolando Ligustri, residente a Latisana, che giovedì 30 gennaio ha pubblicato addirittura la sua dodicesima fotografia dal 2009, diventando uno degli astrofotografi italiani più pubblicati. Il comune denominatore delle sue riprese sono le comete, i corpi celesti ai quali l’astrofilo dedica la sua passione fin dal 1986 quando per la prima volta osservò la cometa Halley. Ligustri ha presieduto per lungo tempo il Circolo Astrofili di Talmassons e fa parte del Gruppo astrofili dell’Uai (Unione astrofili italiani) che si occupa di questi magnifici oggetti celesti.
“Ho cominciato, quando ancora era possibile scrutare il cielo dal Friuli Venezia Giulia, attraverso un piccolo telescopio Newton. Poi ho potuto usare il telescopio molto più grande del Cast, ospitato a Talmassons. Le comete sono incredibilmente interessanti: ogni volta che ne arriva una nuova ha un suo modo di essere, non è un oggetto statico. Per altro, muovendosi nel cielo si avvicinano di volta in volta ad altre magnifiche porzioni del nostro cielo”.
“Essere pubblicati su questa sezione del sito della Nasa – conferma l’astrofotografo – è un risultato che ogni appassionato spera di raggiungere. Si tratta di una vetrina di livello mondiale, alla quale accedono solo le immagini giudicate migliori dal gruppo di esperti che ogni giorno valuta centinaia di riprese.
Trent’anni fa eravamo qualche decina a fare questo tipo di immagini, oggi siamo molti di più perché l’accesso agli strumenti è più semplice e meno costoso per una strumentazione di medio livello. Le tecniche di ripresa si sono affinate grazie all’avvento del digitale che ha permesso, anche a chi non fa l’astronomo di professione, di ottenere immagini di qualità un tempo impensabili, equivalenti alle immagini realizzate appena pochi anni orsono dai grandi osservatori.”
Purtroppo, da qualche anno, a causa del fatto che l’inquinamento luminoso in regione continua a crescere senza sosta rendendo quasi impossibili le riprese, Ligustri ha iniziato a utilizzare telescopi controllati in remoto, in particolare nel New Mexico e in Australia, dove il cielo consente ancora di fare questo tipo di riprese. “Il nostro cielo – conferma Ligustri – è peggiorato vistosamente in questi anni e, come se non bastasse, ora ci sono anche centinaia di satelliti a complicare le riprese. Di certo l’avvento dei Starlink, i satelliti mandati nello spazio da Elon Musk a centinaia e poi a migliaia, potrebbe presto rendere impraticabile la fotografia astronomica”.
L’astrofotografo friulano premiato dalla Nasa
"Le comete sono oggetti celesti incredibilmente mutevoli e interessanti, anche perchè solcano l’intero cielo"
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