Nonostante, il lavoro a tempo pieno e due figli adolescenti, Alda Brunetti, presidente de ‘Il Focolare onlus’ ha sempre accolto bambini in difficoltà. “Prima si trattava di aiuti in caso di bisogno, ora mio marito Roberto e io abbiamo accolto un minore in affido, dividendo l’esperienza coi nostri figli. Simone e Teresa hanno accolto con gioia la novità, dicendo che noi siamo meglio di qualsiasi istituto. Insomma, la risposta è stata chiara. La nuova situazione è impegnativa, ma non impossibile”.
Brunetti ci ha raccontato altre storie di affido. Per rispetto della privacy, non pubblichiamo i nomi dei protagonisti.
Un fine settimana o un paio d’ore
L’affido può anche essere soltanto diurno. Un aiuto ai genitori in difficoltà, che non riescono a seguire i figli nei compiti a casa, per esempio, o che hanno bisogno di un sostegno durante i fine settimana. In questo caso possono correre in aiuto anche i ‘nonni affidatari’, che si dimostrano ‘accoglienti’ per qualche ora e che la sera possono riaccompagnare i ‘nipoti in affido’ a casa propria.
Storie a lieto fine
Nei casi più fortunati, l’affido si rivela una bella esperienza per i minori accolti e per i genitori affidatari, che riescono a mantenere i rapporti nel tempo. Succede, infatti, che anche a distanza di anni, l’unione si mantenga e che, arrivati alle nozze, i ragazzi cresciuti invitino al loro matrimonio i genitori che li avevano aiutati in un momento difficile. Che magari diventino dei ‘quasi nonni’ per i ‘nipoti’ appena nati. Comunque vada, se i genitori affidatari hanno assolto bene al loro compito di accoglienza, i minori tornano volentieri dai genitori biologici. A soffrire di più sono quelle mamme e quei papà a tempo determinato, che si dividono tra gioia e malinconia.
Piccole tragedie
Non ci sono soltanto storie a lieto fine. In alcuni casi, i minori accolti, una volta cresciuti, non vogliono più avere niente a che fare coi genitori affidatari, che preferiscono cancellare dalla propria vita. In altri, sono i genitori biologici, che una volta riacquistata la capacità genitoriale e riavuti i figli con sé, non vogliono che questi mantengano i rapporti con chi li aveva accolti nel momento del bisogno.
Soluzioni non condivise
Succede anche che l’affido non vada a buon fine, perché il minore rifiuta la famiglia affidataria. Capita soprattutto quando il ragazzo non è più un bambino e magari ha già trascorso una buona parte della sua vita in una struttura. E’ soprattutto in questi casi che il minore chiede di tornare in istituto o simili.