Giulia Benedetti, di Colloredo di Monte Albano, è una delle migliaia di ragazzi che hanno partecipato al bando per il servizio civile negli anni scorsi. Laureata in lingue e letterature straniere, 25 anni, ora studia come non frequentante alla magistrale di Lingue e letterature europee ed extraeuropee di Udine e al contempo svolge il tirocinio universitario nelle scuole medie di Majano, oltre a insegnare inglese alla Terza Età di Buja e alla Liberetà di Moruzzo. E’ anche attiva in alcune associazioni di volontariato.
Perché ha svolto servizio civile e in che anno?
“Ho prestato servizio nell’Ufficio InformaGiovani d Majano dall’8 agosto 2016 al 7 agosto 2017. Sono venuta a conoscenza del bando tramite il gruppo Fb da me gestito “Sei di Colloredo di Monte Albano Se..” e mi sono detta ‘perché non provarci?’. Mi è sembrata subito un’ottima opportunità per imparare qualcosa di nuovo”.
Che bilancio ha tratto di questa esperienza?
“Molto positivo. Ho incontrato persone stupende e arricchito il mio bagaglio culturale. Nnon posso che esserne soddisfatta. Ci terrei a ringraziare la mia responsabile Beatrice Modesto e l’assessore alle Pari opportunità Elisa De Sabbata per la straordinaria esperienza che ho vissuto”.
Che livello di impegno ha richiesto?
“Abbiamo lavorato molto. Abbiamo realizzato il progetto Green che ci ha permesso – anche se con non poche difficoltà – di organizzare Open day in Comune per i ragazzi delle medie, di far conoscere di più le numerose associazioni di volontariato e, infine, abbiamo organizzato un viaggio di due giorni a Lubiana”.
L’Ana ha proposto di istituire una sorta di servizio obbligatorio. Cosa ne pensa?
“Una tale proposta dovrebbe essere discussa con calma e con estrema cautela. Non credo sia giusto costringere i giovani a vivere esperienze del genere. Prima di tutto perché i tempi sono cambiati e poi in quanto il servizio civile è un’opportunità che va data a chi vuole veramente farla. Il rischio è di vedere ragazzi svolgere un’esperienza di questo tipo malvolentieri (perché obbligati) con il solo risultato di vedere sempre musi lunghi o ricevere risposte maleducate. Questo influirebbe sull’obiettivo del servizio civile stesso. Per questo affermo che bisogna esaminare con più cura una tale proposta”.
Molti interlocutori affermano che è un modo per mescolare i giovani e fornire loro un percorso formativo. E’ d’accordo?
“Crtedo abbiano ragione, ma per quanto riguarda il senso civico e le regole alle quali non sono più abituati, la causa va ricercata nelle famiglie o nella scuola. Se non rispettano le regole né a casa, né a scuola, non si può pretendere che dopo anni di ‘maleducazione’ e ‘nullafacenza’ – generalizzare però è sempre un errore – cambino grazie a tale esperienza, per di più se obbligati. Inoltre, ci sono sempre a disposizione l’alternanza scuola-lavoro e anche i progetti di volontariato nelle scuole che aiutano i ragazzi a formarsi”.
Consiglierebbe a un giovane di svolgere servizio civile nazionale?
“Consiglierei a chiunque di cogliere la meravigliosa opportunità offerta dal servizio civile nazionale (volontario) perché è un’esperienza meravigliosa. Ti cambia il modo di vedere le cose, fa conoscere nuove persone, insegna cosa vuol dire lavorare e aiuta a scoprire il vero valore del volontariato. Perché quei 433,80 euro al mese sono sì un piccolo rimborso spese che può fare comodo, ma sono molto meno importanti delle tante soddisfazioni che riceverai”.