Linea verde, la nota trasmissione di Rai 1, ha raccontato ieri la nostra regione. Terra di frontiera e di contaminazioni, terra di imprenditorialità ed eccellenze, ma anche terra di emigrazione e di sofferenze per una popolazione sospesa tra culture, lingue e nazionalità. Sullo sfondo, la Grande Guerra, in occasione del centenario dello scoppio del Primo conflitto mondiale. Linea verde ha pensato di ricordarlo a suo modo nei luoghi che la memoria ha fissato per l’eternità: il Carso, le linee lungo l’Isonzo, ma soprattutto Caporetto (l’odierna Kobarid in Slovenia) teatro di quella battaglia che è diventata sinonimo di disfatta.
Percorsi sui quali Patrizio Roversi e Ingrid Muccitelli hanno incontrato persone che hanno testimoniato il rapporto tra storia e agricoltura: dai produttori del Montasio a Cividale del Friuli, area in cui venivano preparate le gavette dei soldati al fronte, ai laboratori di pasticceria delle Valli del Natisone, dove viene preparata la tipica Gubana, il dolce che rappresenta una perfetta sintesi italo-slovena (viene infatti innaffiato di Slivovitz la caratteristica acquavite di prugne), all’immancabile prosciutto di San Daniele, una delle nostre Dop più famose nel mondo e simbolo – purtroppo molto imitato – del nostro Made in Italy più prestigioso. E se si può parlare di prosciutto San Daniele fin dai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia, non vanta minore importanza storica l’industria dei coltelli di Maniago che affonda le sue radici addirittura al 1500. Oggi le lame pordenonesi, ma anche le forbici, gli utensili per l’agricoltura, i ferri chirurgici e gli strumenti odontoiatrici, sono universalmente conosciuti come esempi di grande qualità e design, validi punti di forza per combattere la concorrenza orientale. Passaggio, quindi, a Taipana, per raccontare l’eccellenza rurale dell’Azienda Agricola Zore, specializzata nell’allevamento delle capre e nella trasformazione del latte, e gran finale a Topolò, borgo di 26 anime sulla linea di confine italo-slovena che in estate si trasforma in un laboratorio a cielo aperto per Stazione Topolò, kermesse multimediale che accoglie artisti (fotografi, musicisti, video maker, pittori, poeti) provenienti da tutta Europa.