Autovie Venete presenta i risultati delle analisi del rumore nelle zone attraversate dall’A4. Tra i comuni maggiormente interessati c’è Ronchi dei Legionari dove, nelle frazioni di Vermegliano e Selz, le case si trovano a pochissimi metri dall’autostrada. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Livio Vecchiet, però, non è contenta del piano presentato per ridurre il rumore: ancora tante sono le criticità da risolvere, specialmente per una zona dove non solo l’autostrada è sfalsata – il tratto in direzione Venezia è più alto di quello in direzione Trieste, e le barriere antirumore proteggono solo per la seconda parte – ma c’è anche la presenza del Carso a fare da ‘ripetitore’ del rumore.
Oggi il sindaco, Livio Vecchiet, supportato dalla responsabile dell’ufficio problematiche ambientali, Marinella Barbiani, ha spedito una lettera accompagnatoria alle osservazioni e proposte, indirizzata all’Anci, ad Autovie Venete ed al Ministero dell’ambiente. “Non posso dire che la collaborazione con Autovie Venete in questi anni sia mancata ma l’aver studiato il nuovo piano ci ha posto nelle condizioni di affermare che permangono alcune problematiche non ancora risolte e l’emersione di ulteriori aspetti che non sono ancora stati considerati” sottolinea il primo cittadino. “Permane, in primo luogo, l’esigenza di realizzare barriere fonoassorbenti lungo tutto il tratto della corsia autostradale sopraelevata in direzione da Trieste a Venezia, tratto dal quale arrivano i maggiori problemi che più volte i cittadini ci hanno segnalato”.
Problematiche anche per le scuole e per gli edifici più alti come i condomini, che non sono protetti nei piani superiori dalle barriere. “Sebbene in monitoraggi effettuati da Autovie Venete e dal Comune sembrerebbero escludere sfioramenti dei limiti acustici di legge – si legge nella nota – si ritiene opportuno un’estensione degli stessi anche per altri recettori, per periodi di tempo più ampi e con situazioni meteo più varie, essendo questo ultimo elemento in grado di influenzare la propagazione del rumore”.
“C’è poi un’altra questione che ci sta molto a cuore”, ha concluso Vecchiet, “e che riguarda le ricadute dell’inquinamento atmosferico prodotto dall’enorme e sempre crescente quantità di mezzi, soprattutto pesanti, che attraversano quotidianamente il tracciato autostradale. Andrebbe, a nostro avviso, effettuata una serie ed attenta valutazione che tenga conto anche di questa problematica sino ad oggi poco considerata”.