Quando il 21enne senegalese Oussmane Mbengue, richiedente asilo che da poco aveva ottenuto il permesso di soggiorno ed era ospitato nell’albergo Al Trieste a Nimis, era annegato, il 28 luglio, dopo essere scivolato nel Cornappo, sui social erano apparsi commenti dal contenuto decisamente razzista.
I social, tuttavia, sono semplici strumenti, il cui impiego dipende dall’intelligenza del singolo, che può decidere di sfruttarli per scopi utili e nobili. E’ il caso della raccolta di fondi avviata via Facebook, che si somma alle offerte dei fedeli nelle chiese di Nimis, durante le celebrazioni del 15 agosto. Finora sono stati raccolti 2.760 euro, che saranno inviati direttamente a Diane, vedova di Oussmane, che riceverà ogni mese in Senegal 200 euro, affinché possa far crescere i figli Aida, che ha 4 anni, e Mor di 2 anni.
La raccolta sui social ha fruttato 890 euro, donati da 17 persone, mentre 1.310 euro sono frutto delle offerte in chiesa grazie all’interessamento del parroco don Rizieri De Tina che ora sta avviando anche una sorta di progetto di adozione a distanza mediante l’apertura di un conto poste pay sul quale effettuare donazioni per garantire ai due piccoli di proseguire gli studi.
La restante parte dei fondi è fatta di donazioni consegnate direttamente nelle mani delle persone che hanno avviato questa iniziativa e hanno chiesto di restare anonime.
Tra breve, per sostenere questa progetto solidale, sarà anche operativo il sito www.helpingaida.com.