Probabilmente i progressi fatti segnare negli anni scorsi, per quanto concerne gli incidenti stradali e le loro conseguenze, ci avevano un po’ illuso. I dati diffusi dall’Aci sull’andamento del 2012 sono meno buoni del previsto dato che, a fronte di un lieve calo degli incidenti (passati dai 3.604 del 2011 ai 3.459 dello scorso anno), il numero di vittime è rimasto invariato (84), mentre quello dei feriti è sceso di poco, da 4.697 a 4.567.
E’ proprio il mancato calo dei decessi che fa riflettere: in tutte le province, salvo Pordenone, sono aumentati. Udine vanta il triste primato a causa dei suoi 41 caduti sul fronte della strada. Male, anzi malissimo Trieste, che segna un peggioramento in termini di incidenti, morti e feriti.
Bella stagione ad alto rischio
Se si valuta la distribuzione degli incidenti e dei decessi nel corso dell’anno è molto facile notare che i mesi o più a rischio corrispondono all’avvento della bella stagione. Nel 2012 il picco di decessi è stato registrato in marzo, settembre e ottobre ( 11 persone morte ogni mese) , mentre il maggior numero di feriti è stato registrato tra maggio e agosto.
Lo studio dell’Aci ha distinto gli incidenti a seconda che coinvolgano uno o più veicoli. Nel primo caso gli eventi sono stati 1.091. I più frequenti sono la fuoriuscita e lo sbandamento con 502 eventi. A ruota segue l’investimento di pedoni in 373 casi; è il dato più preoccupante, a causa delle gravi conseguenze e del fatto che spesso si verifica nei centri urbani. Qualora siano coinvolti più veicoli (2.368 incidenti) balza al primo posto lo scontro frontale-laterale in 988 casi (cui vanno sommati i 272 casi di scontro laterale), segno che continuiamo ad avere problemi con gli stop e le precedenze. Neppure in fatto di rispetto delle distanze di sicurezza siamo messi troppo bene, se è vero che sono stati registrati 552 tamponamenti. Al terzo posto gli scontri frontali, ben 462 episodi, di solito forieri di danni gravi alle persone.
La trappola dei centri urbani
Quanto al tipo di strada, quelle urbane continuano a essere le più a rischio: su 3.459 sinistri contabilizzati nel 2012, ben 2.517 sono avvenuti nei centri abitati. Guida la classifica Udine con 841 incidenti, seguita da Trieste (798), Pordenone (550) e Gorizia (328).
I numeri calano man mano che ci si allontana dalle zone abitate: 120 casi sulle strade extra urbane, 312 casi su strade regionali e altrettanti sulle provinciali, 57 sulle statali e 141 su raccordi e autostrade. Rispetto alle cifre degli ultimi vent’anni abbiamo fatto grossi passi avanti, ma c’è ancora da lavorare per migliorare le statistiche.
Non calano più le vittime della strada
I dati diffusi dall’Aci sull’andamento del 2012 sono meno buoni del previsto dato che il numero di vittime è rimasto invariato
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