Una delle eccellenze sanitarie della provincia di Pordenone, l’Area Giovani del Cro di Aviano, è in esilio forzato da quattro anni. Per questo motivo, stamani, mille studenti sono scesi in piazza, accogliendo l’appello lanciato dal presidente della Consulta degli studenti della provincia di Pordenone, Enrico Padovan affinché medici e pazienti tornino nella sede originaria. Infatti, il progetto è nato proprio per collocare in una struttura apposita, e adeguatamente attrezzata, i pazienti della fascia di età compresa tra 12 e 25 anni, togliendoli dal reparto dove un tempo convivevano con adulti e anziani. L’inaugurazione è di nove anni fa, ma nel 2011 sono state riscontrate difficoltà logistiche e di adeguamento strutturale che hanno costretto il trasloco dal terzo piano per essere ora ospitati di un’ala dell’Oncologia medica degli adulti.
Il trasferimento, che doveva essere per il tempo strettamente necessario a completare i lavori, è diventato semi permanente, al punto che anche i famigliari di alcuni degenti – presenti e del passato – hanno sollecitato una risposta certa da parte delle istituzioni per restituire dignità al progetto.
“La situazione è paradossale – hanno fatto sapere i congiunti dei pazienti -: la provincia di Pordenone ospita la prima esperienza di questo tipo in Italia e si fregia di annoverare i professionisti migliori del settore, sia per quanto riguarda le capacità professionali, sia per ciò che concerne la straordinaria umanità che caratterizza tutto il personale del reparto diretto da Maurizio Mascarin. Di fronte a tutto questo, la cui eco arriva positivamente in tutta Italia, al pari degli ospiti, che giungono in Friuli da tutta la Penisola, le istituzioni dovrebbero favorire quanto più possibile almeno la logistica e invece da quattro anni medici e pazienti hanno un’assegnazione precaria”.
Di qui l’appello degli studenti della provincia che nell’edizione di quest’anno – la terza – della marcia ‘Un aiuto in pochi passi’ hanno affiancato allo scopo di raccogliere fondi per la struttura anche quello di fare pressioni affinché i loro coetanei in questo momento meno fortunati possano disporre del reparto originario. Assieme ai ragazzi dell’intera provincia di Pordenone sono scese in piazza anche le istituzioni, dal sindaco del capoluogo al Prefetto e Questore.
Numerosi anche gli sponsor che hanno già aderito alla raccolta benefica: dall’Atap – che metterà gratuitamente a disposizione i pullman per far partecipare alla marcia gli studenti degli istituti di Maniago, Spilimbergo, San Vito, Brugnera e Sacile – alla Saf, che già aveva sostenuto la partecipazione della Consulta regionale degli studenti all’Expo. Immancabile il sostegno di Banca Friuladria Credit Agricole e degli Industriali di Pordenone.