Oltre trecento i coristi che hanno partecipato alla settima Festa dei Cori parrocchiali che operano nell’Arcidiocesi di Gorizia. Dai vari decanati maestri, coristi e organisti si sono radunati nella chiesa parrocchiale di Capriva per mantenere viva una lunghissima tradizione dell’Arcidiocesi di Gorizia. Un impegno che continua da secoli ma che negli ultimi decenni sta vedendo un tragico crollo di presenze, con le corali sempre più anziane e i maestri costretti a ridurre il repertorio per mancanza di voci. “Non fermiamoci davanti a un impegno e presenza forse non sempre compreso e stimato”, ha sottolineato il parroco, don Maurizio Qualizza, “perché è un impegno importante e fondamentale per le nostre comunità, è la corale che interpreta l’anima e la fede di una comunità. Anche se si parlano lingue diverse, come spesso è accaduto nell’arcidiocesi goriziana, tutti possono comprendere la musica con cui cantiamo, la fede che professiamo e la speranza che ci attende”. Celebrazione eucaristica che ha visto la concelebrazione del direttore dell’ufficio liturgico diocesano, monsignor Michele Centomo, e del collaboratore pastorale don Ugo Bastiani. A dirigere le corali, disposte secondo le voci sui banchi, è stato il maestro Fulvio Madotto, già direttore della Cappella Metropolitana di Gorizia, con all’organo il maestro Vanni Feresin.
Un momento di ritrovo che, ora, vedrà l’equipe organizzativa, composta da maestri di tutta la zona pastorale goriziana, decidere quale sarà la prossima cornice per una festa che, di anno in anno, raccoglie a sé un numero sempre maggiore di partecipanti.