Un premio a chi s’impegna per valorizzare le tradizioni rurali e i sapori da salvare. Stiamo parlando di Orti aperti, l’iniziativa del gruppo ‘Chei dal Tayut’ di Cormons giunta alla sedicesima edizione, che nei giorni scorsi ha voluto – come ogni estate dal 2002- effettuare un monitoraggio delle varie scuole di riferimento nella gestione degli orti artigianali.
Angurie e meloni, melanzane e zucchine, pomodori e dintorni richiedono, a chi si cimenta per passione più che per professione, un impegno e un aggiornamento continui e lo stesso orto, gestito con l’eleganza di un giardino, diviene molto spesso non solo un angolo di piacevole ‘integrazione verde’ fra le case, ma anche una boccata d’ossigeno per il bilancio famigliare.
Composta da agronomi ed orticoltori incaricati di valutare gli orti e i vari prodotti sotto i profili fitosanitario e della qualità, la Commissione è giunta a un unanime verdetto che ha visto sei coltivatori ‘per hobby’ premiati per le rispettive categorie .
Ad Angelo Moro (San Quirino) è andato il Premio Qualità & Continuità, mentre Anita Kren Vosca (Brazzano), Dalila Battistutta Raccaro (Rolat) ed Elena Orzan Juretic (Pradis) si sono aggiudicate il Premio pollice rosa. A Carlo Bon (orti in via Roma) è stato consegnato il Premio over 80 e l’enologo e orticoltore Maurizio Michelini ha ricevuto il Premio Innovazione, grazie ai lavori la sua recente esperienza tra le coltivazioni in Veneto e Macedonia.
L’incontro si è concluso alla presenza del sindaco di Cormons Roberto Felcaro, che ha rimarcato l’originalità dell’iniziativa che unisce la famiglia al professionista, e di Bruno Pizzul, le cui parole hanno contribuito a elevare lo spessore della giornata orticola sotto i profili tecnico e umano.
Orti aperti: tradizioni e sapori da salvare
Cormons - La sedicesima edizione delll’iniziativa voluta dal gruppo ‘Chei dal Tayut’ ha premiato sei appassionati della coltivazione in giardino
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