Da settembre 2021, inizio del prossimo anno scolastico, saranno 50 gli istituti comprensivi di tutto il Friuli Venezia Giulia che consegneranno a 2.000 studenti delle classi prime e seconde delle secondarie di primo grado il loro Patentino per lo smartphone, coinvolgendo altrettante famiglie e mille docenti per un totale di 600 ore di formazione, grazie alla conferma del sostegno al progetto dell’Associazione MEC da parte della Fondazione Friuli e della Regione FVG .
SPERIMENTAZIONE POSITIVA – L’iniziativa rilancia quanto già sperimentato con esito più che positivo al termine dell’anno scolastico in dieci scuole di Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste: IC Majano e Forgaria, IC Gemona del Friuli, IC Pozzuolo, IC Tavagnacco, IC Codroipo, I.C. Pordenone Sud, I.C. Aviano, I.C. Porcia, IC Valmaura, IC San Giovanni e IC Gorizia 1.
Risultati sostenuti dall’entusiasmo da parte dei 293 ragazzi a cui è stato consegnato il Patentino, dalla collaborazione degli insegnanti e delle famiglie e supportati da dati oggettivi: nelle 14 classi sono stati raggiunti 130 docenti e 250 genitori, che sono stati sensibilizzati rispetto ai temi dell’uso consapevole dei media digitali non solo attraverso le formazioni e la condivisione di materiali informativi, ma anche con la sottoscrizione di una dichiarazione di collaborazione e responsabilità.
L’URGENZA DELLA FORMAZIONE – WhatsApp è diventato uno dei luoghi più pericolosi per i ragazzi. I dati raccolti dall’associazione MEC, attraverso lo Sportello regionale per il cyberbullismo in Friuli Venezia Giulia, parlano chiaro: la maggior parte dei reati da parte di preadolescenti e adolescenti si compie nelle chat di gruppo. Ma è anche l’aumento dei casi di disagio legati all’uso eccessivo di Internet a preoccupare. Gli oltre 60 casi in cui sono intervenuti nel 2021 gli operatori dell’associazione MEC, sono solo la punta dell’iceberg. Normalmente infatti le scuole gestiscono in autonomia queste problematiche. Tuttavia l’aumento netto delle richieste di supporto nel 2021 e la tipologia delle richieste forniscono dati importanti su come si stanno evolvendo questi fenomeni, complice anche l’iper connessione durante l’emergenza sanitaria: i linguaggi più estremi, per violenza e riferimenti sessuali, sono considerati normali sia nei gruppi di classe che nelle community dei videogame e tra i più giovani manca la percezione che le parole possano ferire, offendere e diffamare, sia i compagni, che i propri insegnanti.
Manca una consapevolezza emotiva: nei gruppi le offese sono spesso riferite all’aspetto fisico, colore della pelle, paese d’origine; dai dati raccolti dall’associazione risultano in forte crescita l’autolesionismo e i disturbi dell’alimentazione: espressioni di disagio psicologico spesso stimolate o rafforzate da pagine online o gruppi dedicati. Molte anche le segnalazioni di immagini di estrema violenza e immagini pedopornografiche diffuse nei gruppi whatsapp e telegram, condivise per impressionare i compagni o per sfidarsi a chi trova i contenuti più estremi. In generale manca la consapevolezza dei limiti e si ha la percezione che sul web viga l’impunità per i propri comportamenti. Infine, il forte aumento delle segnalazioni legate all’uso eccessivo della rete, già a partire dalla scuola dell’infanzia, con sintomi che in alcuni casi hanno fatto pensare a vere e proprie dipendenze richiedendo l’attivazione di specialisti. In questi frangenti il ruolo dell’adulto sembra sempre più sbiadito: la famiglia non incide né sui tempi di esposizione agli schermi, né nei contenuti, spesso inadatti all’età, a cui i ragazzi possono facilmente accedere.
IL COINVOLGIMENTO DEI GENITORI – In questo contesto la prosecuzione e ampliamento del progetto appare quanto mai importante e coerente, in particolare la scelta di puntare con convinzione sul coinvolgimento diretto e la responsabilizzazione degli adulti come uno dei principali elementi distintivi del Patentino per lo smartphone: sono rivolte ai genitori, infatti, delle formazioni specifiche con la consegna di materiale informativo sugli aspetti educativi e legali, a cui segue la sottoscrizione di un impegno, condizione necessaria per l’ottenimento dell’attestato finale da parte del figlio. In questo senso più che di “Patentino” sarebbe più corretto parlare di foglio rosa, dal momento che soltanto dai 14 anni in su la legge consente di poter accedere in autonomia a social e servizi di messaggistica, mentre dai 13 ai 14 anni è indispensabile la presenza di un genitore. Il percorso per ottenere il patentino, rivolto ai ragazzi delle prime e seconde medie, è sviluppato valorizzando le attività didattiche sperimentate dai formatori dell’associazione MEC in molti anni di attività in collaborazione con scuole, istituzioni pubbliche, associazioni genitori e con la consulenza dei maggiori esperti in ambito nazionale, e prevede anche formazioni iniziale rivolta agli insegnanti che hanno un ruolo attivo all’interno del percorso didattico e possono svolgere una funzione di riferimento al termine del corso. Il percorso didattico rivolto agli studenti è sviluppato attraverso l’uso di momenti di approfondimento alternati ad esercitazioni pratiche, attività di gruppo, analisi di contenuti multimediali e giochi di ruolo. Il test finale, che durante la sperimentazione è stato superato dal 98% dei ragazzi, serve a misurare l’acquisizione delle competenze di base, ma non è l’unico elemento di valutazione: durante tutto il percorso vengono infatti monitorati l’impegno e le competenze degli studenti tramite test e compiti per casa.
Il percorso si sviluppa in sette moduli, ciascuno dei quali approfondisce un nucleo tematico diverso: 1. Dietro le quinte di Internet: capire le tecnologie per immaginare il futuro 2. Diritti e doveri on-line: Comprendere i propri diritti e responsabilità nelle relazioni virtuali 3. Emozioni digitali: consapevolezza, empatia e rispetto on-line 4. Sicurezza dei dati e identità digitale: proteggere i propri dispositivi e dati on-line e cogliere le opportunità per costruire la propria “web reputation” e identità digitale 5. La sfida delI’informazione on-line: dalle fake news all’informazione partecipata 6. Dipendenze digitali: strategie per promuovere il benessere online 7. Creatività e collaborazione on-line: promuovere l’uso creativo e collaborativo delle tecnologie digitali Associazione MEC.
Patentino per lo smartphone per 50 scuole del Friuli Venezia Giulia
Da settembre 2021 sarà consegnato a 2mila studenti delle classi prime e seconde delle secondarie di primo grado
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