Ben 130mila euro sulla base della legge regionale 12 del 2021. E’ la richiesta di finanziamento che è stata avanzata alla Regione dall’amministrazione comunale di Ronchi dei Legionari per dar sempre più vigore alla pluriennale collaborazione con l’associazione “Da donna a donna” e per dar vita a nuovi progetti nell’ambito degli interventi per la tutela delle donne vittime di violenza, per il contrasto e la prevenzione di atti violenti e discriminatori.
L’obiettivo del progetto è quello di fornire una continuità al lavoro di accoglienza e sostegno di tutte le donne che si rivolgono al centro antiviolenza, implementando i servizi offerti e sostenendo le spese di gestione delle case rifugio.
“Focus – spiegano il sindaco, Livio Vecchiet e l’assessore, Elena Cettul – è il raggiungimento delle tre autonomie, emotiva, economica ed abitativa, fondamentali per il futuro delle donne accolte”.
Nello specifico, poi, gli obiettivi sono, in primis, quello di accogliere e supportare tutte le donne che intendono intraprendere un percorso di uscita dalla violenza, sia in fase emergenziale sia nei casi in cui si rivolgono al centro. Ma si tratta anche di dare una risposta temporanea di ospitalità d’emergenza con tempi definiti concordati, dove la sicurezza e la protezione sono elementi indispensabili. Vi è anche la possibilità offerta anche alle donne straniere di poter intraprendere un percorso di uscita dalla violenza, usufruendo di tutte le risorse necessarie, come mediatrici culturali, insegnanti di italiano, per un accompagnamento allo sviluppo di abilità linguistiche e comunicative.
Sulla base delle donne e dei minori accolti negli ultimi due anni di attività, si ipotizza che al centro si possano presentare qualcosa co,e 210 donne, di accogliere nelle strutture di emergenza 15 donne e 20 minori e di accogliere nelle due case rifugio 10 donne e 15 minori. Tra gli obiettivi del progetto anche quello di promuovere il reinserimento socio-culturale di donne vittime di violenza domestica e dei figli minori, ma anche di aumentare le possibilità per una semi autonomia abitativa.
“E’ nostra intenzione, poi – aggiungono – supportare gli oneri eventualmente a carico delle donne con figli minori che, dovendo iniziare o proseguire nell’attività lavorativa e nei percorsi di ricostruzione dell’autonomia, avessero la necessità di collocare i figli in asili, centri estivi o dovessero far fronte alle spese di babysitteraggio”.