Altre cinque pietre d’inciampo, che portano a un totale di 28, posizionate dal 2019 a oggi, a Ronchi dei Legionari. La cerimonia, promossa dall’Aned, assieme all’Amministrazione comunale e all’Anpi, si è svolta oggi, in occasione della Giornata della Memoria.
Alle 10, dinnanzi al cimitero di via D’Annunzio, la deposizione di una corona al monumento ai deportati. Poi lo scoprimento delle cinque pietre, in tre luoghi diversi della città. In via Dante ricordano Angelo Cenedese, classe 1925, morto alla Risiera di San Sabba, e Ida Serafin, del 1926, internata e uccisa nel lager di Auschwitz. A Selz, all’inizio di via delle Fornaci, le pietre d’inciampo ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig, ricordano il sacrificio di Oliviero De Bianchi, classe 1923, anch’egli morto alla Risiera, e Luigi Tolloi, nato nel 1920 e assassinato a Dachau. In piazza Santo Stefano, infine, ci si ricorda di Aldo Geppert, classe 1912, ucciso a Dachau.
Alle cerimonie erano presenti, tra gli altri, il sindaco, Livio Vecchiet, la presidente dell’Aned, Ada Bait, dell’Anpi, Marina Cuzzi, il consigliere regionale, Diego Moretti e il gonfalone della città decorato con medaglia d’argento al valor militare. Interventi, oltre che del primo cittadino, anche di Libero Tardivo, figlio di Giacomo, uno dei tanti ronchesi deportati.