Dal 1991, a pochi mesi dal terribile attentato, Ronchi dei Legionari rende omaggio a Otello Stefanini, Mauro Mitilini e Andrea Moneta, i tre Carabinieri uccisi a Bologna nella strage del quartiere Pilastro.
Era il 4 gennaio 1991. La città, ieri mattina, ha rinnovato questo momento di raccoglimento, davanti al cippo che li ricorda, con una cerimonia promossa dall’Amministrazione comunale. “Il cappello, la bandoliera e la fiamma. E’ proprio attraverso questi tre simboli, realizzati dallo scultore Giovanni Maier, che riconosciamo nell’Arma dei Carabinieri alcuni valori imprescindibili quali lealtà, fedeltà, ardore e onore. La nostra presenza attraverso questa cerimonia solenne – ha detto il sindaco, Mauro Benvenuto – assume per noi e per tutta la nostra comunità un momento importante”.
“Il ricordo di questi ragazzi ci consente di onorare non solo la loro memoria, ma di essere vicini anche alle loro famiglie. Ci permette anche di riflettere sulla sicurezza della nostra nazione, città e territori che ogni giorno uomini e donne dell’Arma, assieme a tutte le altre Forze dell’Ordine, garantiscono con competenza e dedizione per il proprio lavoro”.
Uno squillo di tromba ha reso omaggio ai tre giovani Carabinieri, presente il gonfalone decorato con medaglia d’argento e una delegazione dell’associazione nazionale Carabinieri, guidata dal presidente, maresciallo Pasquale Leone. “La visione di questo monumento – ha detto – sia sorgente perenne di silenziosi ammonimenti e di intime riflessioni”.
La benedizione è stata impartita dal parroco di San Lorenzo, monsignor Ignazio Sudoso. Tra i presenti il comandante della locale stazione, maresciallo Mario Egidi e la vicecomandante della Polizia locale, ispettore Alessandra Caiffa.