E’ davvero una visione diversa quella che, da alcune ore, si può provare guardando i resti delle antiche case di androna Palmada, ammirandole da piazza della Concordia, a Ronchi dei Legionari.
Quei resti risalenti al 1.400, purtroppo, non sono stati ancora recuperati, ma gli operai comunali hanno avviato una radicale pulizia di rovi, arbusti, sterpaglie ed erbe infestanti che, nel corso di decenni, hanno nascosto quella testimonianza del passato ronchese.
Un’opera importante, quella che proseguirà anche nei prossimi giorni, sempre a cura degli operai dei servizi tecnici esterni, che hanno lavorato sodo per eliminare anni ed anni di incuria e di abbandono. Hanno tolto di mezzo radici profonde, hanno estirpato rovi che erano cresciuti in maniera incontrollata e che non permettevano di avere la visuale aperta verso quello che è il pià antico nucleo abitato della cittadina.
Nei prossimi giorni saranno anche potati i lecci di quella piazza della Concordia che, a primavera, sarà sottoposta a lavori di restyling. Ma già oggi, come detto, la visuale diversa ed è curioso come, tra le altre cose, si possa anche ammirare una vecchia scala che conduce alla proprietà della Tenuta di Blasig ed i vecchi muretti a secco che sono una delle peculiarietà del territorio comunale ronchese.
“Un altro passo importante – ha detto il sindaco, Livio Vecchiet – per riscoprire la nostra storia e per ingentilire il nostro centro storico. Certo, sarebbe bello recuperare quegli antichi manufatti, ma, per ora, questo rimane ancora un sogno nel cassetto. Ma era ugualmente importante ripulire e far tornare a galla quei pezzi di storia che molti di noi avevano dimenticato”.
Questo è uno degli angoli che davvero non si riesce a recuperare. Quello più longevo. Androna Palmada è il borghetto più antico a Ronchi dei Legionari, visto che i suoi primi insediamenti, ancora visibili, risalirebbero addirittura al 1400. La “stecca”, ovvero quel nucleo di case che si sviluppa alle spalle della piazza, da decenni è disabitata, sempre più diroccata, transennata da anni e da qualche anno anche con un bel cartello visibile che vieta di entrarvi. Il nome “Palmada” viene probabilmente dal latino “Palma”, la palma della mano.
Le stradine dell’antico borghetto di Ronchi dei Legionari, che si dipartivano a ventaglio sino ad una piazzetta, davano davvero l’idea della forma di una mano. Caratterizzato, come detto, dalla presenza di antichi muretti. Un passato che, a Ronchi dei Legionari, fa rivivere l’epoca in cui, proprio nella cittadina, avevano fissato la loro residenza numerose famiglie di proprietari terrieri, i De Dottori, i Blasigh, i Cosolo, solo per citare alcuni esempi.
Un passato fatto di agricoltori, di mezzadri, di studiosi come l’abate Berini o Leonardo Brumati e che si lega alle testimonianze, ancora oggi esistenti sul territorio, di numerosi muretti che delimitavano gli appezzamenti o le proprietà. Alcuni di questi muretti sono ancora rigorosamente a secco, mentre altri, nel corso degli anni, hanno visto la mano dell’uomo che, per consolidarli e mantenerli, hanno iniettato malta o calce.