E’ un appuntamento immancabile il 13 giugno, festività di Sant’Antonio, ancora per numerosi fedeli recarsi alla piccola chiesetta sul colle di Medea. Una giornata di festa e devozione, che comincia per molti già alle cinque del mattino con la prima celebrazione, partecipatissima. Seguono quindi quelle delle sei, sette, otto, nove e dieci e mezza. Nel pomeriggio, poi, in programma altre due alle 16.30 e 18.30, di cui una in friulano. Le prime, solitamente, sono riservate proprio agli abitanti di Medea e a chi deve recarsi al lavoro, le altre per i vari paesi dei dintorni che da più di un secolo, ormai, si recano in pellegrinaggio sul piccolo colle nella pianura friulana.
Affollata, dunque, già la prima messe delle ore cinque e non c’è limite d’età per chi, convinto, si inerpica sul sentiero appena illuminato dai primi raggi del sole che, dopo la pioggia serale, ancora pallidi e timidi si affacciano all’orizzonte poco dopo il campanile. “Chi partecipa alla messa di buon mattino” racconta il parroco, don Federico Basso, “è chi di solito poi deve andare a lavorare durante la giornata ma vuole comunque partecipare. L’invito è a prendere l’esempio di Sant’Antonio e a portarlo durante tutta la giornata, ogni giorno di lavoro, di fatica e di sudore”.
Partecipato e affollato anche il raduno dei giovani campanari, la sera della vigilia, con tanti bambini accorsi a Medea per salire sul campanile.