Coop e LifeGate per ridurre l’inquinamento dalla plastica nelle acque, grazie al progetto LifeGate PlasticLess. La nona tappa della campagna “Le nostre acque” di Coop approda sull’alto Mar Adriatico, a Trieste, dove verrà installato un dispositivo Seabin capace di recuperare in media oltre 500 chilogrammi di rifiuti plastici all’anno, comprese le microplastiche e le microfibre. Ne saranno collocati 25 nelle acque dei mari, fiumi, laghi di tutta Italia.
La prossima tappa nel 2020 sarà a Ravenna in un ideale virtuoso giro d’Italia che si concluderà nella stagione estiva 2021.
Un dispositivo semplice, ma utile per raccogliere in un anno in media oltre 500 chilogrammi di rifiuti plastici comprese le microplastiche e le microfibre. È il Seabin installato da Coop a Trieste, presso Marina San Giusto grazie alla collaborazione con LifeGate.
Un gesto simbolico e al tempo stesso concreto che dimostra l’impegno da sempre primario per Coop nella lotta all’inquinamento da plastica e supportata dalla partecipazione su base volontaria, come unica insegna della grande distribuzione e fra le 50 imprese italiane aderenti, alla “Pledging Campaign” lanciata dalla Commissione Europea.
Le azioni sui prodotti annunciate, comprensive di riduzione, riciclo e riuso infatti permetteranno a Coop di raggiungere nel 2025 un risparmio totale di plastica vergine di 6.400 tonnellate annue, corrispondenti al volume di circa 60 Tir (circa una fila di 1 km di Tir in autostrada).
La lotta all’inquinamento da plastica parte dunque dai prodotti e arriva ora alle acque. Dall’Arno a Firenze dove è partita la campagna “Le nostre acque” e dopo le tappe sui mari Adriatico, Ligure e Tirreno, passando per le acque dolci del Lago Maggiore e della Darsena di Milano, si arriva ora sull’alto Adriatico, a Trieste, un luogo particolarmente ricco di storia e biodiversità anch’esso purtroppo afflitto dal problema dell’inquinamento di plastica nel mare.
Infatti, questo problema non risparmia neanche l’alto Adriatico. Secondo i dati dell’Arpa FVG, si stima che la spazzatura lungo tutto il litorale regionale del Friuli-Venezia Giulia, sia pari a 6,5 tonnellate, equivalenti a circa 3 camion all’anno. La plastica presente nei rifiuti marini raccolti sulle spiagge del Friuli-Venezia Giulia è composta per il 50% da imballaggi, dei quali 56% imballaggi industriali e 37% imballaggi alimentari, per il 21% da polistirolo, in particolare cassette e loro frammenti, per il 16% da frammenti di plastica, e per il restante 11% da rifiuti derivanti dall’attività di pesca come reti, boe, corde e lenze. Significativi sono anche i dati forniti dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale che effettua la pulizia dello specchio acqueo di propria competenza su un’area pari a circa 13.700.000 mq: da tale attività si raccolgono annualmente più di 11 tonnellate di rifiuti indifferenziati, oltre a quelli biodegradabili, ingombranti, di imballaggio, plastica ed emulsioni.
L’adesione a LifeGate PlasticLess aggiunge un ulteriore avanzamento rispetto all’obiettivo ambientale di Coop. Dopo i Seabin posizionati a Firenze, Pescara, Genova, Solcio di Lesa, Livorno, Castiglione della Pescaia, Milano e Brindisi, oggi la campagna “Le nostre acque” di Coop Italia, arriva a Trieste, per la nona delle 25 tappe per altrettanti Seabin che Coop installerà in accordo con le cooperative di consumatori presenti sui vari territori. In un ideale virtuoso giro d’Italia che si concluderà nella stagione estiva 2021, la prossima località coinvolta sarà Ravenna.
Il Seabin è una soluzione efficace ed efficiente, un vero e proprio cestino che galleggia a pelo d’acqua, e che viene installato nei “punti di accumulo” dove i venti e correnti marine tendono a far depositare i detriti galleggianti, riuscendo così a ‘catturare’ i rifiuti, dai più grandi fino alle microplastiche, mentre una piccola pompa espelle l’acqua filtrata. È in grado di lavorare 24 ore su 24, sette giorni su sette, pompa fino a 25.000 litri d’acqua all’ora e necessita di interventi di svuotamento e pulizia.
Un solo dato è sufficiente per chiarire la necessità di simili interventi di pulizia nelle acque dolci e salate; l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha dichiarato nel suo ultimo report che nel solo Mediterraneo quasi 50.000 esemplari di pesci di 116 specie diverse hanno ingerito plastica.
Coop Italia, installando un Seabin a Trieste, grazie alla collaborazione con Coop Alleanza 3.0 e Marina San Giusto, aggiunge un tassello importante nella lotta all’inquinamento delle plastiche nel mare in stretta sinergia con le iniziative di educazione e sensibilizzazione promosse dalla Regione Friuli-Venezia Giulia.
“Lo sviluppo sostenibile rappresenta una priorità per l’Amministrazione regionale – ha detto Massimiliano Fedriga, Presidente Regione Friuli-Venezia Giulia -: una sfida che ci vede impegnati sia sul versante della sensibilizzazione dei cittadini che sulla promozione di iniziative finalizzate a ridurre la produzione di rifiuti, con l’ambizioso obiettivo di migliorare ulteriormente la qualità dell’ambiente, e quindi della vita, a duplice vantaggio di residenti e turisti. Per questo, sono convinto che il progetto ‘LifeGate PlasticLess’ di Coop, con l’installazione un nuovo dispositivo Seabin nelle acque di Trieste, rappresenti un altro tassello importante per il raggiungimento di questo traguardo strategico per il futuro della nostra comunità”
“Quella che è in atto è una vera e propria rivoluzione culturale – ha aggiunto Fabio Scoccimarro, Assessore alla difesa dell’ambiente, all’energia e sviluppo sostenibile Regione Friuli-Venezia Giulia -. Rispetto a qualche decennio fa la sensibilità ambientale è molto cambiata. Il tema ambientale è sempre più in cima all’agenda dei Governi e ora anche dell’Europa, con in New Green Deal. Noi, come Regione, insieme a tutti i consigli regionali, abbiamo l’ambizione di essere i primi della classe e di rispondere agli obiettivi dell’emergenza climatica in 25 anni anziché in 30″.
“Questa iniziativa è sicuramente lodevole e merita tutta l’attenzione possibile perché le diverse fonti di inquinamento – ha affermato Roberto Di Piazza, Sindaco di Trieste -, tra cui la plastica lasciata abbandonata, stanno distruggendo ed alterando l’ecosistema. La Terra è la nostra casa e tutti dobbiamo prendercene cura, ad iniziare dai più giovani a cui bisogna insegnare e far recuperare quel senso civico che si è perso con il passare del tempo. I primi a dover essere responsabile nei confronti dell’ambiente che ci ospita dobbiamo essere noi stessi con i nostri comportamenti. Queste iniziative sono importanti ed intervengono per cercare di attenuare un’emergenza che esiste e che è spesso determinata da comportamenti non corretti da parte delle persone. Rispettare l’ambiente in cui viviamo vuol dire rispettare noi stessi”
“L’installazione del Seabin nel mare di Trieste rappresenta una delle tante azioni concrete di Coop Alleanza 3.0 in difesa dell’ambiente, e per la promozione di comportamenti e stili di vita sostenibili ed ecocompatibili – ha detto Mario Cifiello, Presidente Coop Alleanza 3.0 – . La partecipazione e la promozione della campagna “Le nostre acque” è in linea con la nostra mission e i nostri valori e si inserisce nell’alveo dell’impegno di Coop Alleanza 3.0 in campo ambientale con iniziative anche di informazione e sensibilizzazione che vanno dal contenimento dell’uso della plastica, alla salvaguardia degli habitat naturali, al risparmio energetico fino alla promozione della mobilità sostenibile”
“E’ un piacere essere a Trieste per la nostra campagna – ha detto Marco Pedroni, Presidente Coop Italia – . Da Brindisi dove una settimana fa abbiamo collocato l’ultimo degli 10 seabin attivati fin ora, siamo risaliti lungo l’Adriatico in questo nostro viaggio in Italia. Anche qui il Seabin troverà la sua ragion d’essere grazie alla disponibilità ricevuta dalle istituzioni e dalla Marina San Giusto; sarà utile per raccogliere molta plastica ed anche per sensibilizzare verso comportamenti corretti di tutela dell’ambiente. Voglio citare un primo e parziale dato sui risultati concreti: i Seabin finora attivati hanno già raccolto 2000 kg di rifiuti galleggianti (pari a 408.000 sacchetti di plastica). Contiamo di installare entro il prossimo anno complessivamente 25 Seabin nei mari, nei laghi e nei fiumi italiani. I Seabin sono una parte importante del nostro impegno sull’ambiente che prevede un’ulteriore qualificazione green dei nostri prodotti a marchio Coop, con filiere sostenibili e senza glifosato, con allevamenti senza antibiotici, con impegni a ridurre la plastica nelle confezioni e ad aumentarne il riciclo”
“I progetti ambientali di LifeGate propongono da 20 anni un modello di economia rispettosa e anche rigenerativa degli ecosistemi che abbiamo rovinato- ha detto Simone Molteni, Direttore Scientifico LifeGate – . Questa è la prospettiva che speriamo ispiri la ripartenza delle grandi città e di tutto il paese: questo percorso con COOP attraversa le bellezze d’Italia e ha l’ambizione di risvegliare la consapevolezza di tutti per proteggerle”
“Il Marina San Giusto è già attivamente impegnato nella salvaguardia e nel contenimento dell’inquinamento da plastica – ha detto Luca Corbella, Presidente Marina San Giusto -. I nostri marinai in banchina verificano quotidianamente la pulizia degli specchi acquei in concessione, con particolare attenzione a sacchetti ed altri scarti di materiale plastico spesso presenti. Abbiamo inoltre recentemente incrementato la disponibilità di contenitori per la raccolta differenziata, in modo tale da agevolare i nostri clienti a conferire correttamente i rifiuti. La possibilità di utilizzare il Seabin rappresenta un significativo contributo sia al controllo fisico delle plastiche che a sensibilizzare, con la sua presenza, i nostri clienti e quanti abbiano la possibilità di notarlo, sulla reale necessità di salvaguardare il nostro Mare da questo fenomeno”
“Quella dei rifiuti che arrivano in mare è un’invasione silenziosa che coinvolge tutti i mari del mondo senza eccezioni- ha detto Maurizio Spoto, Direttore Area Marina Protetta di Miramare – , e che non risparmia nemmeno le aree marine protette come la nostra. Nelle campagne di pulizia dei fondali e delle spiagge che conduciamo regolarmente nella nostra spiaggia protetta, e lungo tutto la costiera triestina, è ormai evidente da anni quanto il vero problema sia rappresentato dalle plastiche – bottiglie, imballaggi, sacchetti, stoviglie monouso, frammenti di polistirolo, reti ed attrezzi da pesca – che rappresentano quasi l’80% dei rifiuti raccolti e che hanno tempi di degradazione talmente lunghi da poter essere considerate ‘perenni’. Uno strumento come il ‘Seabin’ potrà sicuramente offrire un valido contributo a ridurre la parte dei rifiuti galleggianti destinati a depositarsi sui fondali o a spiaggiarsi lungo i nostri litorali”