Una secchiata d’acqua e ghiaccio addosso al rettore, ma a fin di bene. Anche Alberto Felice De Toni, così, ha appena partecipato alla Ice Bucket Challenge, ovvero il movimento globale diffusosi attraverso i social network, finalizzato alla raccolta di fondi contro la Sla, la malattia degenerativa. De Toni era stato nominato dal collega dell’ateneo di Trieste, Maurizio Fermeglia, e così oggi nel cortile antistante il rettorato ha indossato la tuta col marchio dell’Università, si è seduto su una sedia e ha aspettato che due studenti gli versassero in testa la gelida secchiata.
“Partecipo a questa catena di solidarietà – ha detto il rettore– perché, come ricorda Ovidio, ‘nulla è più duro d’una pietra e nulla è più molle dell’acqua, eppure la molle acqua scava la dura pietra’: analogamente mi auguro che la dura malattia della Sla possa essere scavata e debellata dall’acqua di migliaia di catini che ci hanno preceduti e che continueranno dopo di noi”.
La bacinella di acqua ghiacciata è stata rovesciata sul rettore, per sua esplicita richiesta, dagli studenti.
“Della serie – ha ironizzato De Toni – tutto quello che avreste voluto fare ai professori e non avete mai osato fare!”
La ‘catena’, però, continua. Infatti, De Toni ha nominato altri due importanti personalità, il presidente della Camera di Commercio Giovanni Da Pozzo e quello di Confindustria Udine Matteo Tonon. Saranno ora loro a dover raccogliere la sfida.