L’azzeramento del costo del denaro, deciso dalla Bce di Mario Draghi alcuni giorni fa e che comporta addirittura un ulteriore taglio in negativo dei tassi applicati dalla Banca centrale europea agli istituti di credito, sembra destinato ad avere molte conseguenze sulla nostra vita finanziaria.
Bazooka: ultima cartuccia?
Per il cittadino dovrebbe essere possibile ottenere finanziamenti e mutui ancora più convenienti rispetto al recente passato. I tassi d’interesse, che nei mesi scorsi avevano toccato il mimino storico, potrebbero scendere ancora. Se le banche alle quali ci rivolgiamo non dovranno pagare per avere la merce-denaro, ai loro clienti dovrebbe essere applicato solamente lo spread, vale a dire il loro margine di guadagno. Questo almeno a livello teorico. Già, perché il tasso applicato ai clienti riflette il rischio che ci si assume nel prestare denaro e le misure della Bce, alle quali peraltro i mercati hanno reagito con fiducia, non sono di buon auspicio. Il nuovo ‘bazooka’ di Draghi (l’ennesima iniezione di denaro e il già citato taglio dei tassi) sembra avere tutte le caratteristiche dell’ultima cartuccia sparata prima di restare senza munizioni. Poi la palla passa alla politica.
Senza contare che la stessa Bce chiede alle banche di capitalizzarsi, ovvero di mettere a riserva buona parte degli utili. Questi, però, da qualche parte devono arrivare. Insomma, c’è anche la possibilità che non ci siano ‘limature’ sugli interessi finali o che queste siano davvero ridotte.
Pagare per i depositi
Inoltre, si deve considerare che le banche devono garantire un rendimento alle persone che affidano loro i propri soldi, per quanto esiguo. A meno che non si cambi completamente rotta e si passi al sistema svizzero, per il quale il cliente paga la banca (ovvero remunera i servizi) perché gli custodisca il suo denaro. Si tratta di una vera e propria rivoluzione copernicana per chi, in passato, poteva contare su un rendimento anche consistente (oggi, sotto una certa soglia, riesce appena a controbilanciare le spese) dei propri risparmi messi a deposito.
Andare sul sicuro
Resta da capire, a questo punto, cosa si può fare per mettere a reddito i propri soldi. Per avere un rendimento degno di questo nome, infatti, non basterà più ‘andare sul sicuro’, puntando sui conti correnti. E nemmeno affidandosi ai titoli di stato. Tanto per dare qualche cifra, il Btp a dieci anni danno solamente l’1,37 per cento lordo (1,2 per cento netto). Davvero poca cosa.