Oggi, Udine celebra i Santi Patroni Ermacora e Fortunato. Questa mattina alle 10.30 la Cattedrale di Udine ha accolto la solenne celebrazione eucaristica, presieduta dal cardinale Dominique Mamberti e animata dal coro della Cappella musicale pontificia Sistina. Come di consueto, la Messa è stata animata da letture e preghiere nelle quattro lingue canoniche del territorio diocesano: italiano, friulano, sloveno e tedesco.
Al termine della Messa, l’arcivescovo monsignor Andrea Bruno Mazzocato, assieme al cardinal Mamberti, ha benedetto la città dal sagrato della Cattedrale, auspicando una concordia operosa, l’attenzione ai piccoli e agli anziani e agli ammalati, una premurosa apertura verso l’umanità che in ogni parte del mondo soffre, lotta e spera per un avvenire di giustizia e di pace.
Nel corso dell’omelia il cardinale aveva richiamato all’importanza di una Chiesa accogliente e aperta come una casa e di uno stile di vita che non annulla il prossimo, ma lo accoglie e ne favorisce l’esistenza, sottolineando come l’esperienza della Chiesa di Aquileia si sia rivelata nella sua essenza, come Chiesa in cui ognuno ha potuto ritrovare se stesso nella sua specificità.
Numerose le autorità che hanno preso parte alla celebrazione, tra gli altri il sindaco Pietro Fontanini, che al termine della benedizione ha rivolto un discorso sul sagrato ai numerosi fedeli intervenuti alla Santa Messa, il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin, il vicepresidente Riccardo Riccardi e il prefetto di Udine Massimo Marchesiello.
Alle 20, sarà la Basilica partiarcale di Aquileia a ospitare la solenne celebrazione eucaristica alla presenza dei Vescovi delle quattro Diocesi della regione. La Messa, animata sempre dal coro vaticano della Sistina, sarà presieduta dal cardinale Giuseppe Betori. Alle 19, in piazza Capitolo, l’arcivescovo di Firenze terrà una lectio magistralis sul tema “Giorgio La Pira e la pace: pensiero e azione”.
“Nell’omelia del cardinale Dominique Mamberti ho trovato un forte richiamo alla tradizione aquileiese della Chiesa di questa regione e ai valori della friulanità: è importante questa rinnovata tradizione della festa dei santi patroni Ermacora e Fortunato soprattutto in questo particolare momento delicato che tutti stiamo vivendo, caratterizzato da un profondo stato di incertezza”, ha detto il vicegovernatore Riccardi al termine della celebrazione.
“Ricordare i santi patroni Ermacora e Fortunato significa continuare a mantenere salde le tradizioni di un popolo e la sua identità. Ermacora, primo vescovo di Aquileia, e Fortunato, suo diacono, hanno avuto la capacità di fondare la prima comunità cristiana del Nordest, dando il via all’evangelizzazione delle nostre terre, del nostro Friuli. Una scelta di fede che ha posto le radici per quella che è diventata la Patrie dal Friûl e che ha fatto di questa ricorrenza uno degli eventi più sentiti a Udine, ma anche nel resto del territorio friulano”, ha commentato il presidente Zanin.
“Patroni da cui trarre esempio per la loro forza morale – ha concluso Zanin – a cui ispirarsi per quell’autonomia che oggi più che mai, visto il momento storico che stiamo vivendo, vuol dire prima di tutto responsabilità, in riferimento alla riscoperta di quei valori umani che devono contraddistinguere la convivenza civile”.
“La festa dei nostri Santi patroni è occasione straordinaria d’incontro della comunità religiosa e civile. Per questo sono assai significative le parole del cardinale Mamberti che ha presieduto la solenne celebrazione e ha voluto porre l’accento non solo sulla memoria delle tradizioni ma sull’impegno a essere ponte verso il futuro, dove c’è accoglienza, rispetto delle diverse culture e identità, impegno a costituire una comunità dove nessuno deve sentirsi escluso”. E’ la riflessione formulata da Salvatore Spitaleri (Pd), al termine della solenne Messa Pontificale.
Ermacora, a cui fu associato nel culto il diacono Fortunato, è da sempre venerato come il primo Vescovo e martire di Aquileia. I due santi sono storicamente collocabili attorno al III secolo e compaiono nel Martirologio geronimiano. A loro è dedicata in subordine la basilica di Aquileia dopo la dedicazione mariana. La tradizione, tuttavia, vuole che Ermacora fosse discepolo di San Marco e consacrato Vescovo da Pietro in persona.
La venerazione dei Santi Ermacora e Fortunato si diffuse già nell’antichità in tutto l’alto Adriatico e oltre le Alpi, nell’area di influenza ecclesiastica e metropolitica della Chiesa aquileiese. Al di fuori degli attuali confini regionali, ancora oggi i due santi si venerano in modo speciale in varie località del Cadore, oltre che a Lubiana (della cui Arcidiocesi Ermacora e Fortunato sono co-patroni) e in alcune zone dell’Istria e dell’Austria (si pensi soltanto all’attuale Hermagor, il cui nome deriva proprio da Ermacora). I due santi sono i patroni principali delle Arcidiocesi di Gorizia e Udine, della città di Udine e della Regione Friuli Venezia Giulia.