Può l’opera di Dante offrire spunti di riflessione per affrontare la crisi pandemica che stiamo vivendo? Ne parlerà Andrea Tabarroni, professore di Storia della filosofia medievale all’Università degli Studi di Udine, che è il prossimo ospite del ciclo di conferenze organizzato dall’Università Popolare di Udine. Il titolo della conferenza è Dante, la pandemia, la Monarchia e l’appuntamento è per giovedì 25 marzo 2021 alle 18 sulla piattaforma zoom.us.
Tabarroni propone una lettura del De Monarchia di Dante, opera scritta durante l’esilio del poeta, anche in chiave contemporanea, traendone quelli che sono i valori universali in essa contenuti. “Oggi – dice il professore – ci troviamo immersi e segnati da una tragica esperienza di carattere globale come la pandemia e rileggere la Monarchia di Dante, senza naturalmente chiederle risposte dirette, può aiutarci a collocare anche i nostri problemi in un orizzonte di spazio e di tempo veramente globale.”
Nella Monarchia Dante si pone l’obiettivo di contribuire a cambiare il mondo affrontando il problema politico in chiave globale, secondo quello che era il mondo conosciuto nel Trecento, che comprendeva Europa, Asia e Africa. Il poeta sostiene che “il genere umano dev’essere retto da un governo unico, globale, che egli chiama “monarchia temporale”, ma che era comunemente noto come “impero”, riferisce Tabarroni.
“La funzione del governo unico proposto da Dante – rimarca Tabarroni – non è tanto quella di comandare a tutti come in un regime totalitario, ma quella di avere giurisdizione su tutti per poter stabilire i principi fondamentali dei vari sistemi legislativi e arrivare a principi e leggi fondamentali uguali per tutti, come una sorta di carta dei diritti umani”.
Se il singolo governante dei tempi di Dante avrebbe dovuto essere appoggiato e consigliato dai filosofi, oggi, nella particolare contingenza che stiamo attraversando, il governo unico potrebbe essere coadiuvato dagli scienziati, in un parallelismo che rende in qualche modo attuale il suo pensiero.
“Dante – conclude Tabarroni – si pone dal punto di vista dell’uomo come specie. E oggi noi ci troviamo in una situazione in cui la pandemia mette in evidenza sia la crisi politica sia quella biologica, dal momento che la nostra specie è minacciata da un’entità che è diffusa a livello globale. Quindi, se non un governo unico, quantomeno ci è necessaria una visione globale”.
Andrea Tabarroni insegna Storia della filosofia medievale all’Università di Udine dal 1996. Dopo la laurea in filosofia a Bologna e il dottorato di ricerca in storia medievale ha trascorso periodi di formazione a Napoli, a Torino e a Copenhagen, coordinando inoltre progetti di digitalizzazione di fonti storiche a Spoleto e a Ravenna. A Udine ha ricoperto gli incarichi di preside di Facoltà, direttore di Dipartimento e direttore della Scuola Superiore dell’Ateneo; attualmente è responsabile del Polo udinese della Fondazione “I Lincei per la Scuola”. È vicepresidente della Società italiana per lo studio del pensiero medievale (SISPM) e condirettore di «Documenti e studi sulla tradizione filosofica medievale» e della «Rivista di studi danteschi». Nell’ambito delle sue ricerche si è occupato principalmente di storia del movimento francescano, della logica medievale, dello Studio bolognese di medicina e arti e del pensiero politico e filosofico di Dante. Ha curato, insieme con Paolo Chiesa, l’edizione commentata della Monarchia di Dante, apparsa nel 2013 per la Salerno editrice di Roma.
La conferenza si potrà seguire online, sulla piattaforma Zoom: l’invito è per gli associati e può essere richiesto anche dai non iscritti scrivendo a [email protected]. Le registrazioni saranno visibili in seguito anche sul canale YouTube ufficiale dell’Università Popolare. Questa conferenza rientra nel progetto Identità Culturale del Friuli