Quando due uomini s’incontrano, parlano un secondo di donne e poi passano ad altro: dallo sport al lavoro, dall’automobile al sesso, anche solo sognato. Quando due donne s’incontrano, parlano di uomini: i propri, quelli che si conoscono, e quelli che si vorrebbero conoscere, spesso idealizzati e impossibili. Se si fermano ai primi, scattano le lamentele dell’una e le conseguenti comprensioni e incoraggiamenti dell’altra. Lo scambio è reciproco e, si potrebbe dire, insito nel Dna di ogni esponente del sesso femminile.
Se a scambiarsi le proprie impressioni sono un’europarlamentare, tra l’altro appena eletta vicepresidente della delegazione italiana del gruppo dei Socialisti e Democratici, Isabella De Monte, e una giornalista, Francesca Schenetti, nasce un libro, da un lato ironico e divertente, dall’altro scientificamente provato. Uno studio condotto dall’università inglese di Derby ha dimostrato, dopo avere esaminato un campione di 50 esponenti dell’uno e 50 dell’altro sesso, che ‘Anche gli uomini hanno le loro cose’. Insomma, irritabilità, depressione, mal di testa, perdita di concentrazione e drastiche variazioni dell’umore ‘potrebbero non essere un privilegio – scrivono le autrici – che la natura ha voluto riservare solo alle donne.’ Con una differenza: le donne hanno il ciclo, e i conseguenti disturbi, una volta al mese, gli uomini anche più volte al giorno. Checché ne dicano gli psicologi inglesi.
Come è nata l’idea di scrivere un libro sul mestruo maschile?
“Ci siamo conosciute nel 2008. E’ nato subito un feeling tra donne, che ci ha portato a pranzare insieme a Udine, una volta la settimana. Un giorno, davanti a una pizza, ci siamo sfogate: avevamo avuto entrambe alterchi con colleghi, maschi, per futili motivi. Da qui siamo arrivate alla conclusione che ‘anche gli uomini hanno le loro cose’ e l’idea di scriverci un libro. In mezzo, però, ci sono stati impegni di lavoro e due campagne elettorali. Quindi, abbiamo rimandato. Fino a oggi”.
Lavorare nella comunicazione e nella politica permette di conoscere una grande varietà di uomini e l’uomo ‘politico’ nel vostro libro è un esemplare a sé. Quali differenze avete riscontrato tra la generazione dei giovani politici e quella dei ‘vecchi’?
Schenetti: “L’uomo politico giovane d’oggi ha meno senso dello Stato, meno senso civico! Forse, se l’Italia chiamasse, non sarebbe pronto alla morte… come recita il nostro inno!”.
De Monte: “Esiste una schiera di giovani politici che fino a ieri facevano tutt’altro, passati a gestire amministrazioni pubbliche o a fare i parlamentari. Fra loro sicuramente si trovano uomini capaci. In generale, appaiono parecchio invasati e arrovellati sulle loro questioni”.
Quali sono le differenze tra uomini politici italiani e stranieri?
De Monte: “Per il momento, conosco bene soltanto i politici italiani. Non ho avuto ancora abbastanza tempo per capire gli euro-politici”.
Schenetti: “Ho avuto occasione di conoscere per lavoro consoli e ambasciatori. Ebbi una buonissima impressione di un console australiano: persona apertissima. In generale, mi sembra che molti politici dei Paesi emergenti abbiano una marcia in più”.
Si dice che oggi le donne siano il sesso forte. Siete d’accordo?
“Assolutamente sì. Gli uomini sono annichiliti, spiazzati davanti a donne sempre più forti e determinate. E il campione di 500 donne che abbiamo intervistato ci ha espresso il loro desiderio di riavere gli uomini di una volta, quelli all’antica, autorevoli anche nei confronti dei figli. In genere, alle donne la figura del mammo non piace e non vorrebbero che il proprio compagno restasse a casa per accudire i figli”.
Del resto, voi scrivete che è l’uomo ad aver bisogno di accudimento.
“Soprattutto quando si ammala. Come confermano gli esperti, in caso di grave malattia, o di trapianto di cuore, l’uomo diventa totalmente dipendente dalla compagna e recupera più lentamente rispetto alle donne. Ma anche se ha poche linee di febbre, l’uomo si sente a un passo dalla tomba. In generale, gli uomini sono attratti da donne semplici, non aggressive. Anche fisicamente”.
A noi donne, in quei giorni, basta una pastiglia per stare meglio. Cosa consigliate agli uomini per superare i disturbi del loro mestruo?
“Di usare l’ironia, di prendersi meno sul serio. Insomma, di diventare come noi e, quindi, d’imparare a sdrammatizzare anche le situazioni più pesanti, invece di renderle ancora più pesanti. Soprattutto per noi”.