Questa città è proprio lì sul mare solcato dai Vichinghi tanti secoli fa, uomini e donne forti e coraggiosi, lì sull’acqua dalla quale emerge una sirena, la statua della “Sirenetta”, simbolo dalla capitale Danese. Onestamente non mi è parsa proprio una delle bellezze di Copenaghen però ne è l’immagine più famosa, quella che, all’inizio del XIX secolo, avrebbe dovuto abbellire il porto.
Anche i giardini di Tivoli rappresentano un simbolo: sono un parco divertimenti nel centro della città, uno dei più antichi d’Europa. È attrezzato per dare svago a grandi e piccini e ci sono innumerevoli attrazioni, dall’ aquarium, al laghetto, al Teatro della Pantomina. Devo dire che mi sono sorpresa nel constatare che alle slot-machine giocavano quasi esclusivamente persone molto anziane, pensando anche che, in un conteso organizzativo come quello danese, e quindi come quello della capitale, mancava però il calore, quello che rende la solitudine meno pesante.
Comunque, rispetto alle altre realtà nordiche, i danesi mi sono sembrati più sorridenti e vivaci. Li ho conosciuti nelle strade della città, nei locali, nelle birrerie, in modo particolare nelle zone dell’antico porto, Nyhavn , dove le case sono alte, colorate, lungo il canale nel quale sono ormeggiate barche anche antiche.
Copenaghen è una città ricca di palazzi appartenuti alla dinastia dei reali danesi e tuttora usati dagli stessi per particolari cerimonie.
La sede del parlamento si trova nel palazzo Christiansborg, nell’isoletta, ed una parte dell’edificio è ancora impiegata dai regnanti quando vengono proclamati i sovrani danesi.
La vita della famiglia reale si svolge nel castello di Amalienborg costituito da quattro palazzi identici; in uno di questi è ospitato un interessante museo, da visitare, nel quale si conservano i preziosi appartenuti in passato alla corona danese, e sono a dir poco meravigliosi.
Copenaghen è una città molto viva e piacevole, non climaticamente, ma per i momenti di svago e di acquisti; anch’io mi sono lasciata coinvolgere dalla simpatica atmosfera consapevolmente dal fatto che strade, vicoli, ambienti di vario genere, erano decisamente ordinati e tranquilli, ovunque anche nel cuore medioevale della città.
La capitale è attraversata da molti canali d’acqua e rappresenta una delle tante “Venezie”, viene infatti definita la Venezia del Nord, affacciandosi sul Mare del Nord.
Anche a Copenaghen opere italiane occupano un posto d’onore: ricordo sulla piazza della reggia di Amaliemborg una scultura di Arnaldo Pomodoro e un meraviglioso mosaico pavimentale opera dei mosaicisti di Spilimbergo.
Così da questa capitale sono partita per un’altra grande città del nord percorrendo in nave il tratto di Mare che separa la Danimarca dalla Svezia.
Mentre mi allontanavo da Copenaghen, potevo osservarla illuminarsi nel sole del tramonto che s’inseriva tra i tetti verde-rame delle case, tra i campanili, tra quel sapore vichingo nelle tradizioni e nel cuore danese, in un gioco di colori riflessi nell’acqua marina.