Berlino è una città in continuo movimento e relativamente giovane.
Quando nelle paludi della Sprea essa era composta da capanne di legno e argilla, in Italia le abitazioni erano già più di due piani, avevano porte e finestre ed il tetto non era di paglia. Quindi questa grande città si è evoluta nei secoli raggiungendo un equilibrio tra il passato e il futuro con monumenti ed opere davvero importanti, e dal 1990 Berlino ha una nuova identità ed un nuovo volto.
Attraversando la Porta di Brandeburgo ebbi la sensazione di solcare la linea del tempo che divide ieri da oggi con la ParisierPlatz del XVII secolo come la porta stessa la quale, pur non essendo di particolare impatto visivo, è comunque il simbolo di Berlino e della Germania. Ora, dopo la riunificazione delle due parti Est ed Ovest della città, rappresenta anche il passaggio alla Libertà.
Passeggiare lungo il viale Unterdenlindenho potuto osservare come i berlinesi vivono nel quotidiano ed ho ammirato l’architettura del Opernhause (il teatro dell’Opera), della Cattedrale St. Hedwig; in questa zona ci sono anche la Biblioteca Reale e la sede dell’Università.
Tutto ciò è stato realizzato nel XVIII secolo per volontà del sovrano Federico II di Prussia.
Una strada famosa di Berlino è la FriedrichStraβe bella ed elegante con i suoi negozi di moda luogo di Shopping. È molto frequentata dai Berlinesi e dai turisti: una piacevole passeggiata di qualche chilometro.
Ad un certo punto si trova un piccolo posto di guardia sulla corsia centrale della strada: ecco che riaffiorano immagini di storia non lontana e mai vissuta da me, ma viva come non mai; a pochi passi da lì si trovava il confine tra l’Est e l’Ovest ed il piccolo posto di guardia era uno dei tre Check Point, passaggio obbligato dal settore alleato a quello sovietico.
Ricordo la piazza del GendarmenMarkt posta tra due chiese importanti e nella quale sorge il SchauspielHaus, il teatro nel quale si tengono importanti concerti; il monumento a Shiller, grande poeta germanico mi ricordò alcune delle sue poesie retaggio dei miei studi umanistici.
Berlino è una città che possiede un numero importante di musei e teatri: una visita al museo Ebraico è d’obbligo come pure il PergamonMuseum.
Sulla LeipzigerStraβe un insieme di costruzioni presentano il desiderio dei berlinesi di riproporre la città con gli stili del passato: per questo i luoghi diventano affascinanti.
Naturalmente “Il Muro”: in sei angoli della città sono visibili ancora alcuni tratti che dividevano Berlino in due parti, ma dopo la sua caduta, il 9 Novembre 1989, una parte del muro fu venduta all’asta, alcuni pezzi divennero souvenirs ed altri vennero utilizzati per la costruzione di nuove strade. Su ciò che rimane ci sono disegni e scritte: non è possibile dimenticare le sofferenze che quel muro, ora distrutto, causò.
Un insieme di strutture originale ed avveniristiche formano il Palazzo del Parlamento Tedesco, ma con un battello, navigando lungo la Sprea, ho potuto osservare che moltissime costruzioni moderne caratterizzano Berlino e sono di notevole impatto visivo.
Naturalmente non manca il Castello che però mi è parso soprattutto un bel palazzo del XVIII secolo: il Castello di Bellevue, residenza ufficiale del Presidente della Repubblica. Non lontano dal castello c’è un meraviglioso parco: il Tiergarden.
Berlino nonostante le distruzioni della Seconda Guerra Mondiale, ha riconquistato una sua identità: nell’Alexander Platz, super moderno esempio di architettura, non ho ritenuto di essere in una città diversa da quella che stavo visitando.
Ricordo anche le incredibili costruzioni della Reichstag, il Kulturforum, la PostdamerPlatz.
Ciò che Berlino ha lasciato nei miei ricordi è la capacità di mostrare al mondo la forza del riemergere con orgoglio da un passato storico impietoso, l’apertura al nuovo, la propositività culturale; non dimenticherò neppure le squisitezze che ho trovato nelle caffetterie e nelle pasticcerie e che ho gustato, pensando a quanto di buono in queste specialità i Tedeschi sanno Fare.