La bicicletta per lui è sempre stato un divertimento, un passatempo sportivo da inforcare ogni tanto. Mai avrebbe pensato fino a poco tempo fa che proprio una bicicletta lo avrebbe portato in cima al mondo, a Capo Nord. Appena finito il primo lockdown, lo scorso aprile, Diego Sclauzero, 35 anni, ha sentito il bisogno di ‘evadere’, di viaggiare e scoprire luoghi nuovi. “Volevo stare un po’ con me stesso – confessa – riflettere su chi sono e cosa voglio fare della mia vita e l’idea di stare fuori dalla mia comfort zone per così tanto tempo mi allettava, capire cos’è superfluo e cosa no, vedere posti nuovi, città ma soprattutto una nuova natura”.
Sclauzero immaginava due rotte da intraprendere con la sua e-bike: verso est oppure verso nord.
“La decisione di dirigermi verso nord – spiega – l’ho presa solo a inizio luglio, quando la Russia ha dovuto tener chiusi i confini. Ho sfruttato Excel per stilare un elenco di tutto quello che sarebbe potuto servirmi, ho pesato singolarmente ogni cosa e poi ho classificato i vari oggetti in 3 categorie: assolutamente necessario, potrebbe servirmi, superfluo. Quando si arriva all’elenco completo ci si rende conto di quante cose e soprattutto quanto peso ci porteremo dietro e si cerca di fare una cernita dell’essenziale. Ma la parte più difficile e anche più divertente della preparazione è stata la progettazione e realizzazione del carretto!”
Esatto: ha dovuto ideare, progettare e realizzare un supporto tattico non solo per portare tutto l’armamentario e tenerlo all’asciutto, ma anche per posizionare un pannello fotovoltaico per la ricarica delle batterie della bicicletta, per essere così il più indipendente possibile a livello energetico. Un carretto, ovviamente, che in commercio non esisteva.
“L’ho costruito da solo – racconta -. Per prima cosa ho scaricato la normativa e poi l’ho progettato in 3D e, quindi, realizzato. La parte più difficile è stata reperire il pannello fotovoltaico il quale doveva essere potente leggero e di dimensioni il più possibile contenute. Grazie al supporto tecnico di Eros Miani della Fototherm sono riuscito ad acquistare un pannello semi flessibile del peso di circa 4 kg dalla potenza di picco di 160w. Per la parte meccanica mi sono appoggiato alla Sclauzero Carpenteria e Bdm Carpenteria, non da meno il prezioso aiuto degli amici Nicola Virgolini, Oscar Bergamasco, Stefano Moretti e Nicola Turello”.
Partito il 25 luglio da Jalmicco, all’andata ha attraversato Austria, Repubblica Ceca e Germania. A Kiel ha preso la nave fino a Oslo, dovendo evitare la Danimarca, diventata nel frattempo zona rossa per la Norvegia. Quindi Trondheim, poi Bodø, isole Lofoten e Capo Nord. Rientro attraverso Finlandia e Svezia fino a Stoccolma e Nynäshamn dove ha preso la nave fino a Danzica. Polonia fino in Slovacchia e, infine, Austria per arrivare a casa venerdì 23 ottobre, dove ad accoglierlo striscioni, fuochi d’artificio e una folla di amici e conoscenti. Totale del viaggio: oltre 8.000 chilometri.
“Il viaggio è stata un’esperienza indimenticabile – commenta Sclauzero – ho conosciuto tante persone, alcune saranno mie ospiti in futuro. Molti mi fermavano per una foto o per chiedermi cosa diavolo stessi facendo. Non ho mai sofferto di solitudine, grazie anche al continuo contatto di familiari e amici. Whatsapp è stato l’unico social che ho utilizzato, ho creato un gruppo chiamato Navigator, è il titolo di un film di fantascienza degli Anni ’80, vista la somiglianza del carretto con l’astronave e vista anche la sua funzione di ‘vettore’ per farmi arrivare a destinazione”.
“Ho visto tante città e borghi bellissimi, famosi e no – conclude – boschi interminabili, montagne e scogliere mozza- fiato, isole paradisiache, fiumi, laghi, cascate, mari cristallini, vortici marini, fiordi, tantissimi funghi, distese di licheni, stelle marine e granchi giganti, ricci di mare a non finire, alci, volpi enormi, centinaia di renne e svariati uccelli. Ho visto tre aurore boreali bellissime, percorso strade di sabbia, pietre, fango, foglie…”