Il tradizionale appuntamento con le Giornate Fai d’Autunno è stato un successo anche in questa 11esima edizione. Nel weekend del 15 e 16 ottobre si sono registrate oltre 8.000 visite nei 26 siti aperti in Friuli Venezia Giulia. Numeri importanti che mostrano un sempre maggiore interesse per l’atteso evento nazionale di sensibilizzazione e raccolta fondi del Fai – Fondo Ambiente Italiano.
Il “record” è stato registrato nell’ex provincia di Pordenone in cui si sono avute in tutto 5.000 presenze tra Sequals nei vari beni parte del percorso all’aperto dedicato al mosaico oltre a Palazzo Domini e Villa Carnera e Zoppola tra il Castello, la Distilleria Pagura (con l’evento di chiusura), Villa Babuin, la Cooperativa Produttori Patate e il laboratorio di Stefano Jus (riservato ai soci FAI). Particolarmente curioso lo studiolo del cardinale Antonio Panciera, ricavato all’interno dello spesso muro dell’edificio. Molti poi i visitatori desiderosi di varcare l’ingresso di Villa Babuin, aperta al pubblico per la prima volta. Qui ad attrarre sono state non solo l’architettura liberty e neogotica insieme al meraviglioso parco, ma anche le storie di fantasmi e leggende legate a questo luogo.
Ottimo il risultato a Trieste (oggi sede della Camera di Commercio della Venezia Giulia) con 1.100 presenze tra il Palazzo della Borsa Vecchia e le aziende della filiera del caffè (Demus spa, riservata ai soci FAI; Excelsior Industria Caffè Torrefatto; Torrefazione Guatemala Caffè; Imperator – Bloom Coffee School, importazione e formazione; Torrefazione Primo Aroma; Torrefazione Vidiz&Kessler – Qubik) che hanno aperto le loro porte per raccontare “Il viaggio del caffè”.
Grande soddisfazione anche in provincia di Udine con 1.600 presenze totali tra i percorsi religioso-naturali a Faedis con gli eventi speciali, l’Acetaia Midolini a Manzano con la degustazione, e il percorso dedicato a Leo Morandini a Cividale del Friuli che ha visto anche l’apertura speciale serale del Museo Cristiano e del Tesoro del Duomo.
Soddisfazione anche i percorsi in provincia di Gorizia nella Riserva Naturale dei Laghi di Pietrarossa e Doberdò e al Centro Visite Gradina con 500 persone che hanno approfondito la conoscenza del territorio carsico, divenuto ulteriormente amato dopo gli incendi scoppiati tra luglio e agosto che ne hanno segnato il paesaggio.