Esistono luoghi che hanno scritto la storia di un territorio attraverso i secoli e il cui significato non si è esaurito col passare del tempo. Luoghi destinati a essere protagonisti qualunque sia l’epoca. Uno di questi è senza dubbio il Forte di COL BADIN.
Il termine “storia” racchiude varie sfaccettature. Quando si ripercorre la storia di un luogo o di un edificio ci si può focalizzare sugli episodi accaduti nel corso dei secoli, ma anche sull’arte, sull’archeologia, sull’architettura, oppure sull’economia, sulla società e via dicendo.
Epas (acronimo dell’European Paranormal Activity Society) è un Associazione fondata da Massimiliano Maresca attuale presidente Nazionale dell’Associazione coadiuvato dal suo socio e attuale vicepresidente nazionale nel 2011, da anni si dedica alla riscoperta e alla valorizzazione di questi luoghi, raccontandone la storia, l’arte, i misteri e le leggende che li circondano racchiude appassionati di leggende e misteri. Proprio da questi aspetti partono i ricercatori dell’associazione. Una delegazione raggiungerà la Fortezza di Chiusaforte (Udine) sabato 4 e domenica 5 Maggio 2019.
Nel corso della giornata i membri del gruppo gireranno un vero e proprio documentario sulla struttura, raccontandone la vita, l’importante ruolo svolto durante il periodo bellico, mostrando il suggestivo territorio su cui sorge. Documentario che in seguito sarà pubblicato sui social network e sul canale YouTube dell’associazione. Epas rappresenta una realtà internazionale, contando sezioni (e quindi appassionati) in tutto il mondo: per questo motivo il materiale confezionato dai vari team viene condiviso e visionato non solo in tutta Italia, ma anche in ogni continente. Con il proprio operato, dunque, Epas spera di contribuire alla valorizzazione del territorio italiano e delle sue bellezze, portando a conoscere, e magari visitare, angoli del nostro Paese che meritano di essere vissuti e apprezzati.
Un gruppo di studiosi che, senza scopo di lucro, alimenta la propria passione per luoghi intrisi di storia e magia, nella speranza di attrarre sempre più persone alla scoperta di questi tesori.
I ricercatori eseguiranno anche una sorta di ricerca notturna. Con l’ausilio di strumentazioni tecniche adattate alla tipologia di attività, cercheranno di approcciarsi in prima persona alle leggende che ammantano la fortezza, smentendo o appurando eventuali fenomenologie di natura Fortiana (paranormale), non per alimentarne il proliferare, ma al fine di poter rivalutare dal punto di vista storico e culturale sia la struttura che i luoghi circostanti rispettando la storicità, veridicità e sacralità artistica e culturale del luogo e dei suoi abitanti e visitatori, per far conoscere la realtà di un altro sito del nostro paese a chi ancora non ne è a conoscenza sensibilizzandone ed valorizzandone ulteriormente il lustro, la notorietà ed il pregio storico culturale.
Come detto, l’associazione si concentra su leggende, misteri e folclore. Aspetti che condurranno i ricercatori a visitare la Fortezza di Chiusaforte anche in notturna. Con l’ausilio di sofisticate attrezzature tecnologiche, i membri di Epas andranno alla ricerca di possibili anomalie: “Non parliamo di fantasmi, spettri e quant’altro. Noi non siamo acchiappa fantasmi o ghost hunters” spiegano i fondatori Massimiliano Maresca e Giuseppe Ferrara. “Noi siamo ricercatori del mistero a 360 gradi e in quanto tali, oltre a raccontare leggende e misteri legati al territorio, eseguiamo sopralluoghi in prima persona. Le nostre attrezzature ci permettono di rilevare fonti di energia anomale – spiega Chichinato Marcello Responsabile P.R. Direttivo Nazionale EPAS – , campi elettromagnetici dalla dubbia origine, sorgenti di calore inspiegabili con criteri naturali o fisici. Insomma, anche questi aspetti contribuiscono a formare la personalità di un luogo o di un edificio”.
Per questo motivo – continuano Maresca e Ferrara – ci dedichiamo anche a verificare l’esistenza di eventuali anomalie, ovvero fenomeni difficilmente spiegabili dal punto di vista naturale o razionale. Fenomeni rarissimi, va detto: gli strumenti da noi utilizzati ci permettono di condurre ricerche nel modo più tecnico e quasi scientifico possibile e quindi svelare quei “fantasmi” della mente che spesso e volentieri sono gli unici a frequentare questi suggestivi ambienti”.