Oggi, in Italia, la maggioranza della comunità universitaria risulta vaccinata. Questo dato, in parte influenzato dal Green Pass obbligatorio per l’accesso agli Atenei, ha permesso di riaprire le porte delle aule e di tornare, finalmente, a una capienza del 100%.
L’Unione degli Universitari di Udine, però, evidenzia i disagi legati al trasporto pubblico, un nodo che in questa fase rappresenta un ostacolo alla ripresa della piena vita universitaria. L’associazione lamenta non solo il sovraffollamento sui treni, che potrebbe mettere a rischio gli sforzi fatti finora, ma anche la scarsa disponibilità dei mezzi pubblici.
“Siamo stati una delle categorie più toccate dalla pandemia, con una sospensione della didattica in presenza per diversi mesi di fila”, dichiara la coordinatrice dell’Udu, Ambra Canciani. “Ora che la situazione è migliorata, grazie ai vaccini che aspettavamo tanto, chiediamo che venga trovata un’intesa a livello regionale per far sì che i disagi del trasporto su gomma e su rotaia non impattino sui flussi di studenti da tutta la regione, non solo universitari”.
Non sempre, infatti, è garantito un trasporto regolare e questo è un grande problema per gli studenti pendolari che non hanno la certezza nè di poter raggiungere le sedi universitarie, né di tornare a casa. Tutto ciò porta irrimediabilmente a un minore flusso nelle aule e costringe molti studenti a dover rinunciare alla didattica in presenza, sostituendola con le registrazioni delle lezioni.
Anche Riccardo Ferrarese, presidente del Consiglio degli Studenti di Udine, si è espresso in merito, con un accenno all’incentivo della mobilità ‘green’: “Crediamo che le corse debbano essere garantite e che, quantomeno per il trasporto cittadino, sia necessario incentivare la mobilità dolce e pensare a soluzioni alternative convenzionate per studenti. Potenziare il bike sharing, pensare ad abbonamenti per monopattini elettrici, potenziare le piste ciclabili, sono solo alcune delle soluzioni che, sul lungo periodo, ci piacerebbe si realizzassero”.
Dunque, l’associazione dell’Ateneo udinese si rivolge – a gran voce – alla Regione, chiedendo un confronto aperto tra le parti e che gli studenti vengano incentivati a vivere la vita universitaria e della città in maniera più inclusiva, con maggiori investimenti sulla mobilità.